Strafexpedition gli austriaci continuano a guadagnare terreno

Anche la giornata odierna sembra voler proseguire seguendo il canovaccio degli ultimi giorni. Un intenso fuoco di preparazione delle artiglierie imperiali è l’annuncio drammatico dell’avvio delle operazioni odierne. Per la 6° Brigata da montagna si combatte a Zugna Torta e nell’abitato di Marco dove, senza troppa difficolatà, le difese italiane sono costrette a lasciare le trincee ed a ritirarsi nel “trincerone”, in poizione più protetta.

La 9° e la 18° Brigata da montagna attive in zona Bocaldo, riuscirono a far giungere le loro avanguardie sino a Pozzacchio e Monte Pazùl, mentre la 10° Brigata era impegnata in operazioni a nord est del Colsanto facendo strage dei difensori, per lo più Territoriali e facendo alcune centinaia di prigioneri. Gli austriaci puntano ora ad accerchiare il Colsanto. La 59° divisione e la 12° Brigata da montagna iniziano invece a dirigersi verso il Passo della Borcola e il Pasubio tagliando la ritirata agli italiani presenti in quel settore.

L’arrivo delle avanguardie austriache intorno al Colsanto ha scatenato il panico tra i Territoriali a difesa che ben presto, nonostante il tentativo degli ufficiali di tenere le posizioni, si sbandarono lasciando le difese in mano agli austriaci intorno a mezzogiorno. La fuga dei Territoriali ha causato anche un altro danno: ha coinvolto gli artiglieri che, privi di copertura, hanno dovuto ripiegare facendo saltare parte delle riservette e dei pezzi per non farli cadere in mano nemica. PErso il colsanto, la difesa della Val Terragnolo, la bassa Vallarsa ed il Passo della Borcola, porta per il Pasubio sono ormai alla mercé del nemico. La situazione è critica ed alcuni rinforzi del 202° della Brigata Sesia sono subito mandati a cercare di tamponare la situazione.

Il 2° Reggimento Kaiserjäger, partendo dal Monte Maggio, si era avvicinato al Cimon dei Laghi mentre il 1° ed il 3° conquistarono le vette di Costa d’Agra e di Cima Campoluzzo respingendo i tentativi di contrattacco italiani.

Alcuni nostri Battaglioni della Brigata Novara hanno opposto una tenace resistenza sul Coston d’Arsiero. Purtroppo il fuoco delle artiglierie austriache ha avuto la meglio e dopo ripetuti assalti anche questa cima è persa, i difensori fatti prigionieri sono portati via nelle retrovie austriache.

Altopiano di Asiago colpito dal Lungo Giorgio

Altopiano di Asiago colpito dal Lungo Giorgio

Il fondo della Val d’Astico è stato teatro dell’avanzata del 17° Corpo d’Armata imperiale che, senza incontrare resistenza, ha occupato l’abitato di Scalzieri di Pedemonte. In Valsugana l’avanzata austriaca è spedita, la ritirata italiana arriva sino alla linea di Ospedaletto scoprendo così il fianco destro della 34° Divisione che presidia l’Altopiano di Asiago. Proprio l’Altopiano stava subendo nel tardo pomeriggio il bombardamento del “Lungo Giorgio” sull’abitato di Gallio. 4 pesanti proiettili che hanno fatto fuggire gli abitanti ancor prima che ricevessero l’ordine di sgombero.

Il generale Cadorna, giunto nella mattinata sull’altopiano di Tonezza, apprese in serata che il Colsanto era perduto. La minaccia della possibile avanzata lungo la Val Leogra e la Val Posina era ormai reale e concreto. Vicenza e la pianura Padana sono drammaticamente esposte e con esse il rischio che il piano di Conrad si concretizzi è elevatissimo.

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