Strafexpedition gli austriaci arrivano ad Asiago

Il maltempo dura ormai incessante da giorni ma le manovre non possono fermarsi. La situazione per gli italiani resta estremamente critica, la Val Lagarina, la Vallarsa e la Val d’Astico sono ancora sotto il fuoco delle artiglierie dell’11° Armata austriaca. Le nostre truppe, falcidiate dalle perdite sono affamate, demoralizzate e si ritrovanoa fronteggiare un nemico numericamente soverchiante. Alcuni ufficiali delle batterie di artiglieria stanziate nella Val d’Astico alla richiesta di rinforzi e rifornimenti inviata al comandante della 35° Divisione, il generale Petitti di Roreto, si son sentiti rispondere:

“Ogni uomo sappia che in Val d’Astico bisogna avanzare, resistere o morire!”

A nord di Sogli di Campiglia, la Brigata Volturno ricevette l’ordine di recuperare le posizioni perse nei giorni scorsi dalla Brigata Sele. Purtroppo i ripetuti temtativi effettuati non hanno sortito l’effetto voluto, non c’è stato avanzamento in quanto le artiglierie nemiche, già opportunamente riposizionate, hanno fornito un micidiale fuoco di sbarramento a supporto dei fanti austriaci che difendevano le prime linee.

Sull’Altopiano di Asiago le perdite italiane iniziano ad essere elevate. Ciò che resta della decimata Brigata Alessandria si è ricompattato a Turcio insieme al 205° Reggimento della Brigata Lambro. La brigata Salerno è stata inviata a Vittarolo, la Brigata Lombardia a Pennar e Monte Sisemol, la Brigata Lambro a Fonanelle e la Brigata Ivrea presso l’Osteria della Bocchetta e a Sasso.

Sul Cengio la situazione sta precipitando, i difensori della Brigata Granatieri di Sardegna a causa di un ordine del Comando Truppe Altopiano male interpretato si sono ritrovati in una situazione tatticamente errata avendo l’accesso dalla Val Ghelpach e da Sculazzon e da Arde scoperti. questo comportava un possibile assalto nemico dalle spalle ponendo i difensori a fronteggiare il nemico avendo il precipizio alle spalle e quindi nessuna via di fuga.

La 22° Divisione austriaca continua durante la giornata la sua marcia lungo il saliente di Camporovere, Monte Zebio, Monte Zingarella mentre la 6° si dispose da Monte Forno verso il Chiesa e l’Ortigara. In serata alcuni battaglioni della 28° Divisione passarono l’Assa nei pressi di Canove ed entrarono in Asiago, o meglio in ciò che resta di asiago: i bombardamenti del Longo Giorgio e delle altre artiglierie che hanno colpito l’altopiano hanno letteralmente distrutto il centro abitato di Asiago e di buona parte degli altri comuni.

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