Il nemico, deciso ad aprirsi un varco nel settore tra Foza e Val Frenzela ha attaccato con ingenti uomini le nostre difese travolgendo i difensori di Monte Castelgomberto e riuscendo a rerspingere il nostro tentativo di contrattacco portato dai valorosi fanti della Brigata Sassari.
Nel pomeriggio altri assalti nemici nel settore di Monte Fior ci hanno costretto a spostare i nostri alpini del Monte Argentera del Val Maira, del Monviso ed i superstiti del Monte Argentera e del Morbego (già duramente provati dagli scontri dei giorni precedenti). La nostra linea difensiva nel settore ora passa sul Monte Spil, Monte Miela, sul Tondarecar e sul Bandevacche. La Brigata Barletta nel frattempo è giunta in prima linea per rimpolpare le nostre linee difensive e tentare di arginare quest’ultimo tentativo di sfondamento nemico. Tra i caduti sul Fior c’è anche il sottotenente triestino Guido Brunner.
La 6° e la 22° Divisione austriache hanno portato un attacco coordinato rispettivamente sulle Melette e nella zona di Gallio cacciando dallo Stenfle e dal Sisemol i nostri difensori della Brigata Etna, la loro avanzata tuttavia non è potuta proseguire oltre il Valbella.
I fanti della Brigata Lombardia hanno valorosamente fermato i ripetuti assalti della 28° divisione austriaca a Pennar mentre sul Cengio i reparti nemici hanno potuto ricompattarsi vista la calma regnante nel settore.
In serata i comandi austriaci si sono visti recapitare l’ordine di trasferire sul fronte orientale in Galizia la 61° Divisione. Tale ordine proveniva direttamente dal Generale Conrad
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