Si vota il Disegno di Legge: il senato approva

I lavori al Senato si sono aperti con l’esame da parte della Commissione composta dai senatori Canevaro, Cavalli, Prospero Colonna, Del Lungo, Giusso, Inghilleri, Morra di Lavriano, Petrella, Salmoiraghi e Scialoia del testo del Disegno di Legge presentato dal Governo per i Pieni Poteri di Guerra.

L’onorevole Colonna prende la parola e pronuncia il seguente discorso:

“Onorevoli colleghi, non certo la modestia della mia persona poteva segnalarmi all’alto ufficio di relatore della, Commissione sul progetto di legge presentato dal Governo in quest’ora solenne e decisiva per la Patria nostra; ma io penso che si sia voluto indicare me, ultimo, fra voi, soltanto per sentire nel Senato del Regno l’eco di Roma, che io ho l’onore di rappresentare, della Grande Madre, mèta radiosa della nostra epopea nazionale, rievocatrice di grandezza e di gloria; incitatrice dei santi eroismi e dei più forti ardimenti. A Roma converge tutto l’ardire del patriottismo italiano, da Roma fiammeggia la luce che illuminò nei secoli il mondo. Lo stesso grido di dolore che nel 1859 s’innalzò da tutta 1′ Italia al cuore magnanimo di Vittorio Emanuele II, s’innalza ora – lungamente, eroicamente soffocato, – nella speranza di questi giorni al cuore del Re e del popolo e invoca la coscienza del Parlamento da quelle terre che sin da allora avrebbero dovuto esse pure, e volevano – come sempre hanno voluto – s’integrasse la Patria italiana. E Parlamento e Popolo, accogliendo unanimi e fiduciosi quel grido, commettono oggi da Roma Immortale, nella giusta guerra, le sorti della Patria al valore dell’esercito e dell’armata.

La Commissione unanime vi propone di approvare il disegno di legge presentato dal Governo, che concerne i provvedimenti necessari in caso di guerra per i fini supremi della difesa della Patria e i bisogni urgenti eccezionali dell’economia nazionale. Alla grave responsabilità assunta dal Governo corrisponda la larghezza dei mezzi necessari al conseguimento della vittoria. Da questo Consesso, dove siedono venerandi attori del generoso ardimento del nostro riscatto, abbia la sublime concordia nazionale il suggello d’ammirazione e di plauso; si elevi il grido solenne al nostro Esercito e alla nostra Armata, il sentimento della sicura fede nel loro saldo eroismo, nell’inflessibile virtù di sacrificio, nel patriottico entusiasmo. Vada il saluto vibrante e devoto del Senato al nostro augusto Sovrano. Vada il nostro plauso ai degni Principi di Savoia, che hanno sentito l’anima della Nazione vibrare all’unisono con le anime loro. E con la ferma fede che il vessillo italico fiammeggerà vittorioso sulle Alpi nostre e sul Mare, nel nome dei colleghi v’invito ad approvare il disegno di legge al grido di Viva l’Italia ! Viva il Re !”.

L’ordine del Giorno presentato dall’Onorevole Salandra viene messo ai volti e approvato all’unanimità.

Si procede con la votazione a scrutinio segreto del Disegno di Legge.

Il Senato approva con 262 voti favorevoli e 2 contrari.

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