Scontri nel Mar Nero

Danni inflitti alla Evstafy da parte della Yavuz/Goeben

Unità russe nel corso della mattinata odierna hanno sottoposto a cannoneggiamento la città di Trebisonda. Nonostante fosse mezzogiorno la visibilità era scarsa a causa della nebbia, questo ha reso quindi difficoltoso l’avvistamento da parte della Yavuz e della Midilli della flotta russa conntro la quale si erano lanciate all’inseguimento.
La procedura d’ingaggio russa prevedeva che per aprire il fuoco sul nemico, questa operazione fosse coordinata da una nave comando. Per questo motivo la Evstafi non aprì il fuoco fino a che la Ioann Zlatoust non fu in grado di rilevare la Yavuz. Questo ritardo porò anche ad errati calcoli telemetrici per il tiro dei cannoni, in questo modo la Evstafi aprì il fuoco con i propri dati di tiro prima che la Yavuz manovrasse per rispondere al fuoco. Uno dei proiettili da 305 mm penetrò parzialmente una delle casematte dei cannoni secondari da 150 mm. Il colpo fece detonare le munizioni presenti uccidendo tutti gli addetti al pezzo. In totale morirono 13 uomini e tre rimasero feriti.

Il Contrammiraglio Souchon non fece attendere la risposta e i cannoni della Yavuz colpirono la Evstafi al fumaiolo centrale; l’esplosione distrusse le antenne dell’impianto radio per la trasmissione dei dati di tiro, lasciando così la Evstafi “cieca” senza poter correggere i dati telemetrici della Ioann Zlatoust. Le altre navi russe si trovarono ad utilizzare i dati errati della Ioann Zlatoust, alcune addirittura non riuscirono a vedere la Yavuz  a causa della nebbia e non riuscirono a mettere a segno nessun colpo.
La Yavuz colpì la Evstafi altre quattro volte, prima che il contrammiraglio Wilhelm Souchon decidesse di rompere il contatto. I quattro proiettili da 280 mm uccisero 34 persone e ne ferirono 24.