Scintille tra Berlino e Bucarest

In seguito al rifiuto da parte del Governo Romeno di consentire al materiale bellico tedesco di transitare sul territorio rumeno, dalla capitale della germania giunge una secca replica: la Romania non fermi il traffico delle merci tedesche o la Germania “agirà di conseguenza”. Le merci in questione, sottolinea il commissario al commercio tedesco, non sono per Istambul ma per Sofia.

Alla luce di questa informazione, la velata minaccia tedesca suona lugubre dopo le dichiarazioni del Primo Ministro della Bulgaria che, dopo mesi di indugi, conferme e smentite, ha ufficialmente dichiarato che la Bulgaria sarebbe disposta a scendere in campo dalla parte degli Imperi centrali nel caso in cui le fossero restituiti i territori persi in seguito al conflitto balcanico.

La posizione della Grecia, ancora sull’orlo di una grave crisi istituzionale per il continuo scontro tra il Primo Ministro Venizelos e il Re, si fa ancora più precaria. Venizelos infatti non ha mai nascosto le simpatie per l’Intesa e ha più volte agito contro il volere del Re – se non neutralista, velatamente pro germania – favorendo l’Intesa nella propria azione bellica e in particolar modo fornendo appoggio logistico per la ormai fallimentare spedizione nei Dardanelli. Lo spostamento verso Germania e Austria-Ungheria della Bulgaria renderebbe la Serbia completamente accerchiata e sarebbe un grave disincentivo alla Grecia per un eventuale ingresso in guerra.

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