Rumeni vicini alla catastrofe?

I generali Falkenhayn e Mackensen, che stavano prendendo l’esercito rumeno in una morsa fatale sono ormai giunti a contatto coi rispettivi schieramenti. Nella valle dell’Alt truppe tedesche sono entrate a Rimnik Valcea catturandola. Sui rilievi a settentrione di Curtea de Arges si segnala ancora la tenace resisteza dei rumeni che per ritardare l’avanzata del nemico fanno saltare i ponti sui fiumi. Ora la situazione per la romania è veramente tragica: le truppe tedesche sono ormai giunte a minacciare Alexandria, a pochi chilometri da Zimnicea. La possibilità per Mackensen e Falkenhayn di operare congiuntamente, rende ancor più difficile per i rumeni organizare la difesa della regione.

In Dobrugia altro tentativo di contrattacco rumeno, supportato dal fuoco delle artiglierie navali fu efficacemente respinto. Presso Botca Neagra, sui monti di Gyergyo anche gli assalti russi furono respinti.

Fonti rumene riportano:

“…sulla frontiera occidentale della Moldavia il nemico haattaccato nella regione dell’Oitoz ma è stato respinto. Nella Valle Buzen, nessun cambiamento. A Bratocea e a Predealus, bombardamento di artiglierie e piccole azioni di fanteria. Nella regione di Dragoslavele il nemico, dopo una preparazione di artiglieria, ha attaccato ma è stato respinto…”

Anche i comunicati russi tendono a minimizzare quanto sta accadendo in romania. La situazione purtroppo è ben diversa. La resistenza rumena che all’inizio delle operazioni sembrava poter contenere l’avanzata degli imperi centrali, si è lentamente sgretolata. Forse a causa della frettolosa preparazione (quasi mancante) dell’esercito prima dell’entrata in guerra, forse a causa delle difficoltà nel far pervenire rifornimenti e rinforzi da parte degli alleati. Per ora non resta che attendere l’arrivo dei rinforzi russi in questo settore del fronte.