Reparti austro-ungarici si ammutinano, l’esercito imperiale si sta sfasciando

Data la continua avanzata delle nostre truppe vittoriose, e stante l’impossibilità per l’esercito austro-ungarico di nutrire anche la minima speranza di ribaltare le sorti della battaglia in corso sul Piave, il Comando Supremo austriaco ha fatto trasmettere dal Comando della flotta di Pola il seguente messaggio al fine di rendere nota agli italiani l’intenzione di abbandonare il Veneto:

“Per dimostrare al nemico la nostra volontà di pace, il gruppo di armate del feldmaresciallo Boroevič comincerà a sgombrare in modo ordinato il Veneto, contrastando le forze inseguitrici soltanto dove si renderà necessario farlo”.

Il messaggio non rende però l’idea della situazione che va prendendo corpo nell’Esercito Imperiale: la pressione delle avanzanti divisioni italiane è divenuta per gli austriaci insostenibile, mentre i loro comandi non riescono ad imbastire un minimo di contrattacco dato che sempre più reparti dell’esercito austro-ungarico si stanno ammutinando e si rifiutano di combattere; l’86a brigata Schützen si è rifiutata di eseguire l’ordine di passare al contrattacco, i cecoslovacchi della 26a brigata Schützen hanno abbandonato il fronte e fuggono verso l’interno, la 40a Honved si è ammutinata e numerosi reggimenti di fanteria fuggono saccheggiando magazzini e depositi. Alla luce della situazione in cui versa l’esercito austro-ungarico, il messaggio riguardante le intenzioni di pace del Comando austriaco non rispecchia la realtà dei fatti: la verità è che la battaglia che l’Esercito Italiano sta vincendo sul campo ha determinato lo sfacelo dell’esercito nemico, ed il comando austriaco fa passare per volontà di pace quella che è in realtà l’assoluta impossibilità di contrastare l’avanzata vittoriosa delle nostre armate.

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