Un grosso biplano tutto nero, condotto da due aviatori, è oggi comparso sopra i cieli di Desenzano e si è diretto verso Brescia dove è giunto intorno alle sei di mattina.
Arrivato nei cieli sopra Brescia, l’aeroplano ha descritto numerosi vasti giri facendosi notare da numerose persone che gremivano le vie già affollate dalla città lombarda e che però non lo riconobbero come nemico ma anzi rimasero affascinate ad asservarlo nelle evoluzioni aeree che evidentemente servivano ai politi per orientarsi e individuare il proprio obiettivo.
Verso le 6.34, passato sopra la Stazione e direzionato verso lo stabilimento Togni, sopra i capannoni dello stabilimento Tempini lasciò cadere il primo ordigno proprio mentre il personale operaio dell’officina era intento ad avvicendarsi nei turni lavorativi. Alla prima bomba seguì una seconda mentre l’aero riprendeva le proprie evoluzioni per dirigersi sopra gli stabilimenti di megallurgia dove lanciò altre due bombe.
Al frastuono delle prime esplosioni, gli operai abbandonavano le macchine e si davano alla fuga cercando scampo dalla pioggia di schegge. Giacomo Corini veniva però ucciso sul colpo nello stabilimento, ucciso da un’esplosione, mentre Pasquino Rovella, appena uscito sulla via, veniva investito in pieno da una bomba esplosa a poche decine di centimetri di distanza.
Numerosi operai rimasero feriti nel parapiglia e nella pioggia di schegge e di frammenti di vetro distrutti dalle potenti esplosioni. Di questi, ben tre furono feriti così gravemente da rendere vane le operazioni di soccorso e di cura del personale degli Ospedali Civili: essi sono il capo officina Angelo Tettamanti e gli operai Angelo Decca e Alceste Simonelli. Molti altri, più fortunati, riportarono ferite superficiali e furono subito dimessi.
Gli stabilimenti ebbero danni molto lievi tanto che la produzione potrà riprenere già domani a pieno ritmo.
L’aereo Austro-Ungarico è riuscito ad allontanarsi, apparentemente danneggiato, sotto un fitto fuoco di fucileria e di antiaerea.
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