Przemysl caduta nelle mani degli Austro-Ungarici

Dopo un assedio sorprendentemente breve, la fortezza di Przemysl è tornata nelle mani delle truppe austro-ungariche e tedesche guidate congiuntamente dal generale germanico Mackensen.

La speranza, incoraggiata dagli ottimistici bollettini russi, era di una lunga resistenza e che la fortezza potesse fungere da perno su cui le truppe russe avrebbero potuto serrarsi e ancorarsi al terreno e fermare la ritirata che in meno di due mesi li ha portati al punto di partenza dopo la controffensiva degli imperi centrali. Così non è stato.

Il Generale russo Brusilov, che aveva il comando dell’armata di stanza a Przemysl, ha dato oggi l’ordine di abbandonare la piazza e ritirarsi. “Della fortezza non è rimasto più nulla”, assicura e spiega un bollettino russo. E questo forse spiega come mai la difesa delle fortificazioni che hanno retto per mesi all’assedio russo è durata meno di una settimana.

Non esistono rapporti diversi dai bollettini ufficiali o testimonianze neutrali e la zona è teatro di feroci combattimenti con offensive e controffensive che si succedono rapidamente, ma probabilmente per valutare lo stato delle fortificazioni dopo i combattimenti di marzo e quelli di questi ultimi giorni ci possiamo basare sulle fotografie e le testimonianze dei difensori e dei testimoni oculari degli assedi ai forti del belgio ad Aversa e Liegi, dove le artiglierie pesanti tedesche e i cannoni Skoda austro-ungarici hanno sconvolto il terreno e fatto a pezzi fortificazioni che si pensavano imprendibili.

Il fronte ha ripreso quindi a spostarsi. Dopo il San, anche Przemysl è stata superata dalle truppe dell’Alleanza e ora non resta alla STAVKA che trovare una nuova linea difensiva, ancora più arretrata, dove arrestare la terribile offensiva di Mackensen.