Proclama di Re Giorgio al popolo per i reclutamenti volontari

Al mio popolo! In questo grave momento della lotta tra il mio popolo e il nemico potentemente organizzato, che ha violato le leggi delle nazioni, e dato un colpo alle convenzioni che legano l’Europa civile, vi rivolgo questo appello. Gli sforzi del mio impero mi ispirano gioia e provo fierezza di fronte alla sollecitudine manifestata nel mondo intero dai miei sudditi, che hanno volontariamente sacrificato i loro focolari, i loro beni, la loro esistenza, per impedire che il libero impero creato dai loro e dai miei antenati cada in mano altrui. Io vi domando di far in modo che i loro sacrifici non siano vani. Siamo ben lontani dallo scopo. Molto e molti altri uomini sono ancora necessari per mantenere in campagna i miei eserciti e per assicurare loro la vittoria e una pace duratura. Nel tempi antichi le ore più oscure hanno sempre fatto sorgere tra gli uomini della nostra razza le più energiche decisioni. Domando a voi, uomini di ogni classe, di venire volontariamente a prendere il vostro posto tra i combattenti. Rispondendo in gran numero al mio appello, voi darete il vostro appoggio ai nostri fratelli che da tanti mesi continuano così nobilmente le vecchie tradizioni dell’inghilterra e la gloria delle sue armi.

Giorgio, Re e Imperatore

Il proclama di Re Giorgio d’Inghilterra segue una nuova crisi negli arruolamenti volontari. La fucilazione dell’infermiera Cavell aveva dato nuovo impulso agli arruolamenti ma l’effetto è stato breve ed effimero. Nonostante gli sforzi del nuovo Direttore dei Reclutamenti Lord di Derby e la chiamata obbligatoria ad esprimere la propria disponibilità alla chiamata sotto le armi, i risultati delle ultime settimane sono a dir poco fallimentari. Il numero di reclutamenti mensili è nuovamente sceso sotto i 100.000, soglia considerata minima per consentire il regolare funzionamento dell’esercito britannico impegnato in Francia e su altri fronti. Oltre il 50% degli uomini sposati o con prole ha dichiarato l’indisponibilità al reclutamento mentre poco meno di uno su due dei single in età da leva ha acconsentito ad essere inserito nelle liste di reclutamento.

Con questo proclama si gioca probabilmente l’ultima carta prima della necessaria introduzione della coscrizione obbligatoria.

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