Penuria di materie prime e generi alimentari: i provvedimenti del governo

Con il prolungarsi del conflitto e le conseguenti difficoltà di reperimento delle materie prime a causa della guerra sottomarina attuata dalla Germania, il Governo e le autorità locali stanno prendendo provvedimenti atti a ridurre i consumi ed eliminare gli sprechi. Mentre già la razione di pane per i soldati al fronte è stata diminuita da 750 a 600 grammi al giorno, diversi provvedimenti restrittivi sono stati presi al fine di razionalizzare le scorte di generi alimentari e non. Mentre la vendita di certi generi è stata limitata ad alcuni giorni settimanali (come per esempio nel caso dei dolciumi e della carne), il ministero dell’Agricoltura ha imposto ai fornai la produzione di un “pane di guerra”, che da disposizioni deve essere preparato con scarsa lievitazione e privo del taglio centrale che ne favorisce la cottura: tali accorgimenti rendono il pane decisamente poco appetibile cosa che, a detta delle autorità, dovrebbe diminuirne il consumo. Allo stesso scopo il Governo si appresta a varare un provvedimento che porterà il prezzo del grano dalle attuali 36 a 45 lire al quintale. Inoltre sempre meno reperibili sono armai i generi voluttuari come cacao e caffè, mentre anche i quotidiani dovranno ridurre il numero di facciate onde limitare al minimo il consumo della carta. Il rigidissimo inverno in corso rende poi estremamente difficile procurarsi legna e carbone per il riscaldamento. La difficoltà nel reperire generi anche di prima necessità porta spesso a lagnanze tra la popolazione, le cui proteste assumono sempre più spesso, soprattutto nei centri urbani di maggiori dimensioni, carattere di tafferugli di non trascurabile entità, che allarmano le prefetture in costante contatto col ministero degli Interni.