Orrore senza fine nella guerra sul mare

Non si è ancora placato lo scontro tra Berlino e Washington sulla vicenda del Lusitania e sulla recrudescenza della guerra sottomarina indiscriminata che la Germania ha adottato in questo agosto di sangue, e già è accaduto un nuovo incidente che sicuramente porterà sensibili conseguenze diplomatiche.

La SS Arabic, transatlantico della White Star Line battente bandiera inglese, è stato attaccato dal sommergibile tedesco U-24 a cinquanta miglia al margo dalla cittadina irlandese Kinsale, nelle acque indicate dal Governo tedesco come interdette al traffico commerciale e interessate dalla guerra di corsa sottomarina che in questo mese ha mietuto decine di navi civili. Il transatlantico è stato colpito con un siluro nella poppa e ha subito imbarcato enormi quantità d’acqua.

In meno di deci minuti la nave britannica si è capovolta e inabissata portando con sè non meno di 40 passeggeri tra cui, pare, 3 cittadini statunitensi.

Questo tragico incidente non è che l’ultimo di una lunga serie: solo negli nella gioranta di oggi ben 9 vascelli civili risultano persi, distrutti dai sommergibili tedeschi mentre nella giornata di ieri sono 5 le navi carico e i pescherecci britannici distrutti nella guerra di corsa voluta da Berlino. In totale, solo nell’ultima settimana, gli u-boat hanno affondato almeno 43 navi.

La guerra di corsa tedesca, oltre ad essere sempre più letale, ha raggiunto oggi un nuovo livello di spregiudicatezza.

Il 17 scorso, il piroscafo norvegese SS Haakon VII, è stato intercettato da un u-boat. I marinai tedeschi sono saliti a bordo e, con la minaccia delle armi, hanno requisito alcuni sacchi di corrisponde za, gettando a mare pacchi e altro materiale postale indirizzato a destinatari in Inghilterra, Francia, Italia e le altre nazioni in guerra con la Germania. Il Governo norvegese ha indirizzato a Berlino una formale contestazione mentre pare che la posta requisita verrà restituita tramite l’ufficio postale in Bergen.

Ieri, 18 agosto, un sottomarino inglese, l’E-13, per un’avaria al girocompasso, si è arenato in acque danesi ed è stato subito raggiunto da una motovedetta danese. L’ufficiale danese ha informato il comandante dell’E-13, Capitano di Corvetta Geoffrey Layton che la presenza del sommergibile inglese nelle acque territoriali danesi era in violazione alla neutralità del proprio paese e ha intimato il ripristino e lo sgombero entro 24 ore.

Verso le 10.30 di mattina una motosilurante tedesca si è avvicinata ma, affrontata da due navi danesi, si è subito ritirata per poi ripresentarsi qualche decina di minuti più tardi accompagnata da una seconda motosilurante. I due vascelli tedeschi hanno subito aperto il fuoco con i cannoncini e le mitragliatrici di bordo causando seri danni al sommergibile inglese e uccidendo quattrordici marinai.

Il fuoco tedesco è continuato anche durante l’evacuazione del sommergibile inglese, fino al momento in cui le motovedette danesi non si sono frapposte tra le navi tedesche e il sommergibile inglese. L’incidente ha causato una vivace reazione di sdegno sia in Inghilterra che in Danimarca, sia per la violazione delle delle acque neutrali danesi, sia perchè i marinai inglesi sono stati fatti oggetto di fuoco anche mentre cercavano riparo in acqua.

Ma l’escalation di violenza sembra non avere fine.

Oggi la HMS Baralong, una Q-Ship inglese, nave civetta armata per contrastare la guerra di corsa sottomarina tedesca, in risposta ad un segnale di soccorso, ha avvistato il  inviato sottomarino tedesco U-27, comandato dal Luogotenente Bernd Wegener, proprio mentre stava abbordando il piroscafo Nicosian per eseguire un’ispezione in osservanza alle regole definite dalla Dichiarazione di Londra. Una squadra d’abbordaggio di 6 marinai tedeschi era infatti salita a bordo del Nicosian e aveva scoperto ingenti quantità di materiale bellico destinato all’esercito britannico in Francia e pertanto stava provvedendo all’evacuazione dell’equipaggio del Nicosian sulle scialuppe di salvataggio per poi affondare la nave da carico.

Il comandante della Baralong, Godfrey Herbert, ha ordinato di nascondere gli armamenti di bordo e di issare,  sfruttando la copertura offerta dalla Nicosian, la White Ensign, la bandiera che contraddistingue le navi militari inglesi da quelle commerciali e civili che invece usano la Red Ensign.

Quando la Baralong si è accostata alla Nicosian, l’U-27 è emerso ed è stato subito accolto con una pioggia di fuoco. Il cannone principale della Baralong ha sparato non meno di 30 colpi mentre lo stesso equipaggio della Q-Ship faceva fuoco con armi portatili. Il sommergibile tedesco, gravemente danneggiato, ha iniziato ad affondare tra fontane di acqua e aria ad alta pressione che uscivano dagli squarci dello scafo, mentre alcuni marinai tedeschi cercavano scampo abbandonando il relitto.

A questo punto la vicenda militare si è trasformata in una atroce vendetta. Secondo alcuni testimoni americani a bordo della Nicosian, il comandante della Baralong ha ordinato di fare fuoco sui naufraghi dell’U-27 che si trovavano ancora in acqua e invocavano soccorso dai marinai inglesi. Una volta uccisi tutti i tedeschi salvatisi dall’affondamento del sommergibile, il comandante Godfrey Herbert ha dato il via ad una vera e propria caccia all’uomo: con alcune scialuppe i 12 marines britannici imbarcati sulla Baralong sono saliti a bordo della Nicosian e hanno cercato i marinai tedeschi che l’avevano abbordata e li hanno uccisi tutti.

Uno degli ultimi tedeschi a cadere è stato proprio il comandante dell’U-27, Bernd Wegener, che si trovava a bordo del Nicosian e che ha cercato scampo chiudendosi in un bagno. La porta però è stata abbattuta dai marines proprio mentre il tedesco si gettava in mare. Finito in acqua, il comandante ha alzato le mani in segno di resa ma un marinaio inglese, Caporale Collins, ha preso la mira e ha sparato in testa a Wegener uccidendolo per poi urlare: “Questo è per il Lusitania, bastardo!”

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