La ripresa delle operazioni sul fronte italiano vede l’esercito austro-ungarico impegnato in una poderosa offensiva, e per la prima volta dell’inizio della guerra tutte risorse della duplice monarchia sono impegnate su un unico fronte; le forze schierate dai comandi austriaci sono le seguenti:
11a Armata (gen. Conrad): Altopiano dei Sette Comuni-Brenta-settore est del M. Grappa.
Forze disponibili: 175 battaglioni, 23 squadroni a cavallo, 2.934 pezzi di artiglieria.
Gruppo Armate del Piave, ossia 6a e 5a Armata (gen. Boroevič).
Forze disponibili: 207 battaglioni, 19 squadroni a cavallo, 2.539 pezzi di artiglieria.
Riserva strategica: schierata tra Conegliano, Vittorio Veneto e Sacile.
Forze disponibili: 53 battaglioni e 5 squadroni a cavallo.
Le forze italiane che si contrappongono a quelle austro-ungariche sono:
6a Armata (gen. Montuori): Altopiano dei Sette Comuni.
Forze disponibili: 128 battaglioni, 8 squadroni a cavallo, 1.429 pezzi di artiglieria (sono compresi il XIV corpo britannico ed il XIII francese).
4a Armata (gen. Giardino): ovest M. Grappa-Pederobba sul Piave.
Forze disponibili: 121 battaglioni, 6 squadroni di cavalleria, 1.028 pezzi di artiglieria.
8a Armata (gen. Pennella): da Pederobba a Palazzon.
Forze disponibili: 67 battaglioni, 11 squadroni di cavalleria, 769 pezzi di artiglieria.
3a Armata (gen. duca d’Aosta): da Palazzon al mare.
Forze disponibili: 131 battaglioni, 36 squadroni di cavalleria, 1.275 pezzi di artiglieria.
Riserva, 9a Armata (gen. Morrone): schierata tra Verona, Vicenza, Padova e Treviso.
Forze disponibili: 138 battaglioni, 24 squadroni di cavalleria, 566 pezzi di artiglieria.
