Nuovi scontri sull’Isonzo

Dopo l’azione preparatoria delle artiglierie i reparti italiani sono passati all’offensiva sul fronte isontino. Nel settore della Seconda Armata la brigata Firenze ha attaccato verso l’abitato di Globna guadagnandone la parte marginale, mentre la brigata Spezia non è riuscita a varcare il fiume facendo venire meno il successo dell’azione; nella zona di Plava le brigate Forlì e Ravenna procedono verso Paljevo e le borgate di Zagora e Zagomila con lo scopo di guadagnare terreno in vista del più importante obiettivo del Monte Kuk. Sulle balze del Sabotino la 4^a divisione ha intrapreso un’ aspra contesa consistente in attacchi e contrattacchi sanguinosi per entrambi i contendenti che ivi fanno affluire continue riserve per alimentare la lotta; nel frattempo tra Oslavia ed il Podgora il VI° corpo impegna il nemico onde inchiodare su questa zona del fronte d’attacco quanti più reparti austriaci possibile. Sul fronte della Terza Armata le fanterie hanno preso ad assaltare le posizioni austriache sul San Michele, un’altura strategicamente fondamentale dato che costituisce il pilastro settentrionale del Carso goriziano verso la confluenza tra i fiumi Isonzo e Vipacco, un terreno ondulato e coperto da fitta boscaglia. Qui la brigata Piacenza ha inizialmente preso d’assalto e conquistato Cima 4 non potendovi però resistere avendo perso nell’assalto 1100 soldati e 34 ufficiali; migliore sorte per la brigata Alessandria che ha preso e tenuto la vicina posizione detta del ”pulpito”. Nel settore di San Martino si sono prodigate con enorme sacrificio le brigate Bari e Catanzaro, ma l’azione distruttrice delle artiglierie italiane non è stata sufficiente a sconvolgere se non in parte le difese passive a protezione delle linee austriache.