Nuova strage di navi italiane

Per il secondo giorno, l’SM U-35 ha seminato scompiglio e danni nella flotta commerciale italiana, colpendo e affondando quattro vascelli nel Mar Tirreno a poche decine di miglia nautiche da Civitavecchia.

La prima vittima del sommergibile tedesco è stata la Antonia V una nave a vela da 130 tonnellate. Il comandante dell’SM U-35 ha dato pochi istanti all’equipaggio italiano per abbandonare la nave per poi aprire il fuoco con il cannoncino di bordo, affondandola. La seconda preda dell’SM U-35 è stata la SV Giosue, una piccola barca a vela da 20 tonnellate, seguita dalla San Francesco, 28 tonnellate, entrambe colpite e affondate a colpi di cannone.

L’ultimo colpo dell’SM U-35 è stato ai danni della SS Tavolara, un vapore di proprietà delle Ferrovie dello Stato di Palermo. Anche qui l’equipaggio ha avuto il tempo di allontanarsi. Pochi istanti più tardi il comandante del sommergibile ha personalmente azionato il cannone di bordo e ha affondato la Tavolara.

In tutti e tre gli attacchi nessun marinaio italiano è stato ucciso.

Serpeggia malcontento negli ambiti politici per l’incapacità da parte della Regia Marina Italiana di porre un freno all’azione degli U-Boat, e in particolare dell’SM U-35, che sembrano capaci di scorazzare indisturbati nelle acque territoriali italiane e infliggere gravi danni alla flotta commerciale italiana.

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