Nostri reparti entrano a Vittorio Veneto; gli austriaci abbandonano il Grappa

I reparti austriaci schierati sul massiccio del Grappa stanno abbandonando le posizioni sul Pertica, l’Asolone e lo Spinoncia; la decisione di ritirarsi è stata presa dal comando austriaco del settore dato che l’ammutinamento dei reparti della riserva rende impossibile imbastire una difesa efficace che possa contrastare la pressione delle forze italiane ed anglo-francesi. I soldati dell’esercito austro-ungarico stanno quindi abbandonando quelle vette insanguinate che, va loro giustamente riconosciuto, hanno accanitamente difeso fino all’ultimo battendosi con onore.

Intanto sul Piave la 23a divisione francese procede oltre Segusino e la 52a divisione alpini ha occupato i monti Balcon, Orsere, Cesen e Barbaria, impossessandosi quindi di gran parte della dorsale prealpina bellunese.

Il III battaglione bersaglieri ciclisti ed uno squadrone dei Lancieri Firenze è entrato a Vittorio Veneto tra ali di folla festante, mentre tutti i reparti dell’8a Armata avanzano verso il Livenza verso cui i reparti austriaci si stanno ritirando; obiettivo dei reparti italiani è giungere ai ponti sul fiume prima che gli austriaci li facciano saltare e poter quindi continuare l’inseguimento del nemico fuggente. Reparti di fanteria inglese e di cavalleria italiana hanno impegnato violenti scontri con le retroguardie austriache presso Sacile. Lo sfondamento della 6a Armata austriaca può dirsi sostanzialmente compiuto.

Anche la 3a Armata del duca d’Aosta, fortemente ridotta nei ranghi a favore dell’8a, sta passando il Piave per contribuire all’inseguimento degli austriaci in ritirata. I reparti della brigata Jonio (221° e 222° fanteria), Ferrara (47° e 48° fanteria) ed Avellino (231° e 232° fanteria) hanno passato il fiume in località Salgareda vincendo le resistenza nemica; a San Donà sono passate le brigate Sesia (201° e 202° fanteria) e Cosenza (243° e 244° fanteria), mentre presso Chiesanuova hanno passato il Piave la brigata Granatieri di Sardegna, la brigata Novara (153° e 154° fanteria) e presso Revèdoli ha passato il fiume il reggimento Marina.

Intanto, mentre il Comando Supremo Italiano ha respinto le proposte di armistizio degli austriaci, considerando l’eventualità che l’Esercito Italiano e gli alleati possano attaccare la Germania passando attraverso l’Austria, il Comando Supremo Tedesco ha ordinato al generale Kraft von Dellmensingen (lo stesso di Caporetto) di tenersi pronto, qualora fosse necessario, ad occupare col suo II corpo i passi alpini del Tirolo e del Salisburghese.

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