Namur assediata. Durissimo scontro a Charleroi

Le truppe tedesche arrivano a Namur – La nebbia rallenta le operazioni – Artiglieria pesante in azione – La Quinta Armata in posizione a Charleroi – Fuorioso assalto tedesco – Parziale ripiegamento

 

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Artiglieria da 305 mm Austro-Ungarica a Namur

Sono giunte ieri sera al tramonto le prime truppe tedesche nella periferia settentrionale di Namur. Gli artiglieri tedeschi hanno iniziato subito a dispiegare i cannoni e a puntarli verso le difese fortificate della città in cui si è asserragliata una consistente guarnigione rinforzata dai reparti ritiratesi da Liegi e da Bruxelles.

All’alba di oggi però, una pesante nebbia ha reso impossibile il puntamento dei cannoni tedeschi che sono rimasti muti per molte ore mentre i soldati faticosamente portavano in linea anche l’artiglieria media e i temibili minenwerfen che hanno seminato distruzione e morte a Liegi. Verso metà giornata la nebbia si è alzata ed e’ iniziato il fitto bombardameto delle postazioni belghe.

Ad essere colpiti sono sopratutto i forti di Marchovelette, Maizeret e Andoy. Verso sera l’artiglieria è stata diretta anche su Cognelée.

I forti hanno continuato per tutto il giorno a rispondere al fuoco anche se i cannoni delle postazioni fortificate non hanno la potenza e la gittata delle artiglierie avversarie. Diversamente da Liegi, le truppe tedesche sono rimaste in attesa dei frutti dell’attacco dell’artiglieria alleata.

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Generale Charles Lanrezac, Quinta Armata, Esercito Francese.

Durissimo scontro a Charleroi, dove la Quinta Armata, guidata dal Generale Lanrezac, si era ammassata per un attacco contro le linee nemiche ma è stata anticipata da un tentativo tedesco di varcare il fiume e sfondare il fronte.

Di fronte all’Esercito Francese, la Seconda armata guidata dal generale Karl von Bülow e la Terza armata ( forti di 18 divisioni contro 15 francesi ) hanno iniziato a varcare il fiume Sambre in due punti diversi, stabilendo entro la fine della giornata due teste di ponte che l’artigliera francese, inferiore per numero e potenza di fuoco rispetto alla controparte, non è riuscita ad arginare.

Alla fine dei combattimenti l’Esercito tedesco si è trovato padrone del campo con le truppe francesi impegnate a retrocedere ordinatamente, minacciate di accerchiamento dalla pressione della Prima armata. A complicare la posizione dell’Armata di Lanrezac, indebolita dal prelievo di truppe effettuato per rinforzare gli attacchi in Lorena, l’assedio di Namur – se portato a termine – rischia di rendere indifendibili le posizioni francesi lungo la Sambre.

Secondo indiscrezioni queste considerazioni, espresse da Lanrezac al suo superiore Joffre in una comunicazione dai toni molto accesi, sarebbero state liquidate come irrilevanti.

 

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