Medaglia d’oro al Tenente Colonnello Pettinati Luigi

Sua Maestà il Re, Vittorio Emanuele III, ha conferito il 14 settembre scorso la Medaglia d’Oro al Valore Militare al Tenente Colonnello Pettinati Luigi, comandante del gruppo alpini “B” e primo Alpino a meritare la massima decorazione militare.

Ecco la motivazione:

“Con molta energia, singolare perizia e coraggio mirabile, superando difficoltà ritenute insormontabili, seppe condurre le forze a lui obbedienti alla conquista dell’importantissimo, aspro, impervio contrafforte Potoce-Vrata-Vrsic, rendendo così possibile larga successiva operazione della conquista di M. Nero. Gravemente ferito da palla nemica, pochi giorni dopo decedeva. Potoce – Vrata – Vrsic, 3 1 maggio e Za Kraju, 9 giugno 1915. “

Nato il 7 giugno 1864 a Cavatore in provincia di Alessandria, figlio di Domenico e di Calcagno Teresa, benestante, era l’ultimo di tre figli.

Severo prima di tutto con sè stesso, agli studi preferì la vita militare che sentiva più congeniale alla propria indole e prestò servizio in fanteria come sottotenente prima e tenente poi, nella brigata “Forlì”. Nel 1887 venne trasferito nel 2° reggimento alpini e nel 1897, promosso capitano, passò al 1° reggimento alpini.

Sposato con Anna Maria, ebbe tre figli: Romualdo ( 1892), Maria Teresa (1894) e Amedeo (1900). Il maggiore è attualmente in servizio come Tenente complemento sempre negli Alpini.

L’anno prima dell’inizio del conflitto europeo, la vita del Pettinati venne sconvolta da un grande lutto. L’amata moglie Anna Maria venne improvvisamente a mancare, stroncata da una grave febbre tifoidea.

Poco prima dello scoppio della guerra venne trasferito al 3° reggimento alpini e promosso nuovamente prima ad aiutante maggiore in prima, poi come maggiore e infine come tenente colonnello partendo per la guerra al comando del battaglione “Pinerolo”. Pochi giorni dopo l’arrivo al fronte gli venne conferito il comando del gruppo alpini “B” formato da sei battaglioni che, con il gruppo alpini “A” ebbe il compito di espugnare il massiccio del Monte Nero.

Il 31 maggio, con il favore dell’oscurità, mosse all’attacco con i battaglioni Susa e Val Pellice, in direzione del costone Vrata-Vrsic. L’assalto fu effettuato con grande slancio e fu coronato da un grande successo quando le truppe alpine riuscirono a scacciare il nemico e occupare la posizione respingendo i contrattacchi austro-ungarici e proseguendo, nei giorni successivi, ad occupare la quota 2012, sulla cresta tra il Vrata e Monte Nero. Con la successiva conquista della quota 2076 si aprì definitivamente la via per lo stesso Monte Nero.

I combattimenti furono comunque estremamente duri e costarono grandi sacrifici mentre le truppe italiane per ogni metro conquistato lasciavano sul terreno un gran numero di caduti e feriti.

Fortemente colpito dalle sofferenze e dai sacrifici dei suoi soldati, il Tenente Colonnello rimase vicino alle sue truppe anche a costo di esporsi personalmente ai gravi rischi delle prime linee. In una delle ispezioni alle trincee avanzate Luigi Pettinati venne colpito da una fucilata sparata da un cecchino austro-ungarico. Il colpo, che lo ferì gravemente all’addome, fatalmente trapassò una lettera che il Pettinati aveva scritto e ancora non spedito al figlio Romualdo.

Ricoverato all’ospedale di Caporetto, il Tenente Colonnello Luigi Pettinati si spense il 19 giugno 1915.

FacebooktwitterredditpinterestlinkedinmailFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

'Medaglia d’oro al Tenente Colonnello Pettinati Luigi' has no comments

Be the first to comment this post!

Would you like to share your thoughts?

www.notiziedalfornte.it: La prima guerra mandiale dopo 100 anni powered by P2Easy.com