Mackensen porta i tedeschi vicino a Bucarest

La situazione rumena, che dai comunicati dei giorni scorsi pareva restare incerta, ha ormai preso una brutta piega. In Valacchia, la perdita dell’importante snodo ferroviario rappresentato dalla ferrovia Orsova-Craiova ha decisamente complicato le cose nella regione, costringendo l’esercito rumeno a smobilitare dall’intera area occidentale della regione di Jiu. In questa regione l’avanzata tedesca è stata fulminea e molto più semplice che negli altri settori.

I russi stanno continuando ad inviare uomini e mezzi a rinforzo del fronte rumeno, soprattutto in Dobrugia dove comunque rimangono persistenti le croniche difficoltà di comunicazione tra i vari reparti russi e tra russi e rumeni. Queste difficoltà di comunicazione si trascinano ormai dall’inizio del conflitto, ricorderete come i tedeschi ebbero buon gioco durante gli scontri di Tannenberg e dei Laghi Masuri, ove intercettarono le comunicazioni radio non cifrate del nemico. La situazione dei trasporti poi resta comunque tragicamente lenta. Alcuni tronchi dei raccordi ferroviari verso la Dobrugia (da Jassy e da Galatz) sono ancora attivi ma i trasporti restano disperatamente lenti. L’occupazione tedesca di Cernavoda poi rende impossibile il loro pieno utilizzo da parte di russi e rumeni. Tutto questo ha compromesso la situazione difensiva in Valacchia.

Gli austriaci fanno sapere che la caduta di Craiova è stata seguita dalla ritirata rumena lungo le due sponde dell’Alt. A nord di Campolung i contrattacchi sono stati respinti nonostante la perdita di alcuni barconi lungo il Danubio, non si segnalano particolari difficoltà nell’avanzata austriaca.

Anche le forze al comando del generale Mackensen non restano ferme, spostandosi dalla Dobrugia, in più punti hanno varcato il Danubio e avanzano verso la capitale rumena, Bucarest.