Le truppe anglo-francesi si attestano su nuove posizioni

In attesa dell’urto con le truppe tedesche – la nuova linea difensiva – Scontro a Le Cateau – Le truppe inglesi evacuano a Saint-Quentin – Perdite imprevedibilmente alte – L’ala destra germanica rinforzata dalle truppe che espugnarono Namur – Situazione critica – Il Comando Francese rassicura

 

Dopo tre giorni di marcia a tappe forzate nel tentativo di disimpegnarsi dalla stretta dell’avversario, le truppe anglo-francesi del fronte settentrionale si sono stabilite lungo la nuova linea difensiva approntata lungo la direttrice Arras, Cambrai, Le Cateau, La Capelle e Hirson. Sulla sinistra dello schieramento, visino ad Arras, è si trova la Sesta Armata francese. Al centro, tra Cambrai e Le Cateau, è stato posizionato il Corpo di Spedizione Britannico e a destra, tra La Capelle e Hirson, la più volte battuta ma sfuggente Quinta Armata comandanta dal Generale Lanrezac.

L’attacco tedesco si è concentrato, sin dalle prime ore della mattina, contro le divisioni inglesi a Le Cateau, al centro del nuovo schieramento. L’artiglieria tedesca ha dato il via alla battaglia con un fitto fuoco indiretto, sparando da dietro le alture, invisibile e protetta dal fuoco di controbatteria. L’artiglieria inglese invece è stata posizionata all’aperto, poche centinaia di metri dietro le linee alleate. Da questa posizione privilegiata anche se scoperta, ha fatto fuoco diretto contro le masse di fanteria nemica che avanzavano lungo il declivio.

Pesanti perdite sono state inflitte dalle granate e dalle cariche a shrapnel sulle truppe avanzanti che più volte si sono dovute ritirare e ricompattare avendo subito il devastante fuoco difensivo inglese. A metà giornata l’assalto tedesco si è fatto ancora più pressante allorquando il comando germanico ha deciso di allargare il fronte in modo da poter dispegare le proprie truppe per poterle usare con maggioer efficacia. Le divisioni inglesi, sotto l’incessante fuoco nemico da mezza giornata, stanche e inferiori in numero, hanno allora iniziato un lento e metodico ripiegamento mentre quelle nemiche più volte hanno cercato senza successo di infiltrarsi e rompere il fronte.

Ma la ritirata non si è mai trasformata in rotta. Le truppe inglesi al contrario sono riuscite a non lasciare sul campo l’artiglieria e a tenere a debita distanza il nemico combattendo diversi scontri di retroguardia e impedendo ai germanici di sfondare.

A sera la battaglia si è lentamente spenta mentre i difensori riuscivano a perdere il contatto con gli inseguitori. Nelle mani tedesche, secondo un trionfante comunicato da Berlino, sono caduti 4000 prigionieri e una batteria di cannoni. Da parte alleata è giunta veloce la smentita: gli otto cannoni abbandonati sul campo sono inservibili e danneggiati irrimediabilmente mentre le perdite inflitte alle truppe tedesche sono tali da rendere pirrica la vittoria di Berlino mentre sul piano tattico la ritirata inglese è stata un completo successo.

Nel frattempo l’ala destra germanica guidata da Von Kluck è stata rinforzata dalle divisoni vincitrici dell’assedio di Namur che sono già in linea e pronte per partecipare all’inseguimento dell’esercito alleato nuovamente in ritirata. Noyon, Longwy, Cambrai e Douai sono cadute in mani tedesche.

Secondo osservatori internazionali da ambo gli schieramenti, il fronte anglo-francese, nonostante l’abile ritirata, è in condizioni critiche e i rinnovati attacchi tedeschi potrebbero giungere a sfondarlo irrimediabilmente.

Da Parigi però arriva una secca smentita ufficiale con un comunicato che così recita:

“All’ovest della Mosa: In seguito agli ordini dati ieri l’altro, le truppe che dovevano rimanere sulla linea di copertura, in attitudine difensiva, si sono ammassate nel modo seguente : le truppe franco-inglesi occupano la linea di fronte nelle vicinanze di Givet, che raggiunsero combattendo e tenendo in rispetto l’avversario, la cui offensiva è stata nettamente arrestata. Ad Est della Mosa le truppe hanno nuovamente raggiunto le località di partenza, dominando gli sbocchi della grande foresta delle Ardenne. Abbiamo preso sulla destra una vigorosa offensiva, facendo indietreggiare il nemico, ma il generalissimo ha arrestato l’inseguimento per ristabilire il fronte di combattimento sulla linea segnata ieri l’altro. Le truppe francesi hanno mostrato nell’offensiva un ammirabile slancio. Il 6° Corpo, particolarmente, ha fatto subire, al nemico, dal lato di Virton, perdite considerevoli. I due eserciti hanno preso una offensiva combinata, partendo uno dal couronné di Nancy, l’altro da sud di Luneville. La battaglia iniziata ieri continua attualmente. Il 6° Corpo, che era stato fortemente provato ed aveva ripiegato indietro, ricostituito, ha partecipato alla battaglia ed ha eseguito un brillantissimo contrattacco nella vallata del Vezouze. L’attitudine delle truppe, bellissima, dimostra che non rimane alcun ricordo della sorpresa del 20 corrente. Il generalissimo, avendo bisogno sulla Mosa di tutte le truppe ha dato ordine di sgombrare l’alta Alsazia occupata. Mulhouse è stata sgombrata. L’azione militare iniziata tra Maubeuge e il Donon, dovendo decidere della sorte della Francia, oltre che dell’Alsazia, il generalissimo chiama per un’azione decisiva tutte le forze della nazione, comprese quelle della Valle del Reno. E’ una crudele necessità, che l’esercito di Alsazia e il suo capo soffriranno con rammarico, e alla quale non si sono arresi che assolutamente all’estremo. I gruppi di cavalleria, comparsi ieri l’altro nella regione di Lilla, Roubaix e Tourcoing, sono apparsi ieri nella regione di Dettai, ma non possono avanzare di più senza esporsi a cadere nelle linee inglesi. Malgrado l’enorme stanchezza e le perdite subite in tre giorni consecutivi di combattimento, il morale delle truppe rimane eccellente. Esse non domandano che di combattere. Il fatto saliente fu lo scontro formidabile dei tiratori algerini e senegalesi colla Guardia prussiana, sulla quale gli africani si gettarono con inesprimibile furore. La Guardia fu provata in un combattimento degenerato in un corpo a corpo. Lo zio dell’Imperatore fu ucciso, e il suo corpo fu trasportato a Charleroi. Il nostro esercito calmo e risoluto continuerà oggi il suo magnifico sforzo: esso sa il valore di questo sforzo, sa di combattere per la civiltà. La Francia tutta intera lo segue, essa pure calma e forte, e sapendo che tutti i suoi figli sopportano soli per il momento, assieme con l’eroico esercito belga che ieri ha ripreso Malines, e col vigoroso esercito inglese, il peso di una battaglia, senza precedenti per accanimento reciproco e durata. Nel frattempo i russi marciano per le vie della Prussia Orientale e la Germania è invasa.”

Da Berlino si conferma la morte del Principe Friedrich of Saxe-Meiningen a Charleroi il 23 Agosto, colpito da un frammento di granata.

 

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