L’Austria allo stremo insiste per l’armistizio immediato

Con una Nota ufficiale del 28 ottobre il Ministro degli Esteri austriaco, conte Andrassy, ha così telegrafato al Segretario di Stato degli Stati Uniti Lansing:

“Immediatamente dopo assunta la direzione del Ministero degli Affari Esteri, inviai una risposta ufficiale alla sua Nota del 18 ottobre 1918, dalla quale apprenderà che noi accettiamo in tutti i punti i principi esposti dal Presidente degli Stati Uniti nelle sue varie dichiarazioni.
In pieno accordo con gli sforzi del signor Wilson, per assicurare il mondo contro guerre future E per creare una famiglia di popoli, abbiamo già fatto preparativi affinché i popoli dell’Austria che dell’Ungheria possano decidere di attuare senza ostacoli la loro futura organizzazione secondo i loro desideri. Fin dal suo avvento al trono l’Imperatore e Re Carlo ebbe una santa tendenza aggiungere alla fine della guerra. Più che mai oggi è questo il desiderio del Monarca e di tutti i popoli dell’Austria-Ungheria, compenetrati del convincimento che la loro sorte avvenire potrà essere sistemata soltanto in un mondo libero dalle scosse, dalle privazioni e dalle amarezze della guerra. Mi rivolgo perciò a Lei, signor Segretario di Stato, pregandola di voler agire presso il signor Presidente degli Stati Uniti, affinché, nell’interesse dell’umanità, come nell’interesse di tutti coloro che vivono in Austria-Ungheria, sia attuato un immediato armistizio su tutti fronti dell’Austria Ungheria che si aprono negoziati di pace … “

La stessa Nota è stata inviata ai governi francese, britannico, italiano e giapponese con la preghiera di aderire essi stessi alla proposta che vi si trova formulata e di appoggiarla presso il Presidente Wilson.

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