Il Morning Post riporta da Pietrogrado:
“L’età della libertà non si raggiunge in una sola notte e nemmeno in otto giorni, ma la sua prima condizione è l’educazione.” Questo aforisma si riferisce alle velleità dei rivoluzionari estremi del Comitato dei deputati socialisti russi, i cui atteggiamenti continuano a complicare la situazione. In realtà i corrispondenti ed i giornali non parlano che di essi. Indizi più attendibili dimostrano che la maggioranza moderata del Governo provvisorio ci teneva a mantenere sul trono senza soluzione di continuità i Romanoff, tanto che offrì allo Zar di abdicare addirittura in favore del figlio; e che intendeva di porre il Granduca Nicola alla testa dell’armata. Così in effetti venne fatto.
Il problema che deve però affrontare la maggiornaza moderata è quello di tenere a bada le frange più estremiste cercand di mediare con loro. Per questa ragione, l’iniziativa del Soviet di Pietrogrado di arrestare l’intera famiglia reale e di metterla ai “domiciliari” non è stata ostacolata.
Lo Zar fu messo agli arresti lo scorso 21 marzo mentre si trovava nel quartier generale di Mogilëv. Fu poi trasferito il giorno seguente a Carskoe Selo dove si ricongiunse con il resto della sua famiglia che nel frattempo era stata a sua volta arrestata.