La straordinaria prodezza dell’aviatore Olivari

Un nuovo capitolo della storia dell’Aviazione italiana avrebbe potuto essere scritto oggi dal sottotenente Luigi Olivari ma la malasorte ha voluto altrimenti.

Di ritorno da una missione di ricognizione, l’aviatore ha individuato un apparecchio biposto nemico nei pressi di Cormons e lo ha subito ingaggiato. Con una fulminea azione, Olivari si è portato sull’avversario e ha scaricato una micidiale raffica. Danneggiato seriamente, l’avioveicolo austro-ungarico è stato costretto ad un atterraggio di fortuna nei pressi dell’Isonzo, dietro le line nemiche.

Non essendo stata possibile la ricognizione per omologare la vittoria, il Comando italiano, nonostante la testimonianza di altri piloti italiani impegnati nell’azione, ha correttamente deciso di non assegnare l’abbattimento al pilota Olivari, apprezzandone però le qualità di aviatore, il coraggio e la determinazione e proponendolo per la promozione al grado di Tenente e il trasferimento alla 91ª Squadriglia aeroplani da caccia.

L’arrivo in prima linea dei nuovi caccia francesi Nieuport, spendide macchine da combattimento che hanno già dato del filo da torcere agli apparecchi tedeschi sul fronte di Verdun mettendo fine alla supremazia aerea germanica dovuta alla superiore qualità dei veicoli fokker che ha causato tanti guai alle forze dell’Intesa, promette di modificare drasticamente gli equilibri di forza sul fronte italiano del conflitto. Gli aviatori italiani, molto competenti e già distinti per le abilità acrobatiche di alcuni di essi già prima dello scoppio del conflitto, possono ora contare su veicoli potenti e ben armati e possono quindi ingaggiare gli avversari contando su strumentazioni affidabili e precise.