La stampa francese attacca la dipolmazia dell’Intesa

Il terremoto innescato dalla mobilitazione della Bulgaria continua a scuotere le Potenze dell’Intesa.

Mentre il Ministro britannico Grey ha convocato un consiglio d’emergenza per discutere l’emergenza balcanica e i Primi Ministri Pasic e Venizelos si sono incontrati, la stampa francese critica apertamente la diplomazia dell’Intesa asseritamente accusata di essersi mossa male e lentamente e di aver consentito agli Imperi Centrali di conquistare un alleato il cui apporto bellico potrebbe risultare determinante per lo scacchiere regionale.

Anche il Governo Serbo è sotto il fuoco della stampa francese e in minor misura di quella britannica. L’accusa principale mossa alla Serbia è di aver paralizzato le trattative per via della “cupidigia” con cui il Primo Ministro Pasic ha posto il veto sulle compensazioni territoriali alla Bulgaria in caso di allineamento a favore dell’Intesa. Il Regno di Bulgaria infatti ha più volte posto come condizione la riacquisizione dei territori macedoni persi a seguito del disastroso Secondo Conflitto Balcanico scontrandosi con la riluttanza della Serbia a cederli. Questa impasse ha di fatto congelato le trattative per interi mesi mentre allo stesso tempo diplomatici e inviati speciali di Berlino e Vienna avevano gioco più facile promettendo lo smembramento della nemica Serbia.

Da più parti ora si chiede l’intervento un intervento rapido ed efficace: la Serbia, venutasi a trovare accerchiata, deve essere sostenuta – ritengono i quotidiani francesi – e messa in grado di resistere all’urto su più fronti con ben tre nemici. Belgrado infatti potrebbe contare in teoria sul supporto della Grecia, sancito da un trattato d’alleanza difensivo in caso di guerra con la Bulgaria. Re Costantino però è già entrato in rotta di collisione con il Governo del suo Primo Ministro Venizelos. Il motivo del contendere è che la Grecia non avrebbe, secondo il Monarca, il dovere di sostenere la Serbia di fronte ad un’invasione da parte degli austro-tedeschi e inoltre la Serbia non sarebbe in grado attualmente di far fronte alla promessa, in caso di intervento greco, di fornire ad Atene 90.000 soldati per fronteggiare le forze bulgare. Al contrario, il Ministro Venizelos invece, non avendo mai nascosto le proprie simatie interventiste a favore dell’Intesa, starebbe premendo per spingere la Grecia ad intervenire in favore della Serbia.

L’ingresso in guerra della Bulgaria, avvertono i quotidiani francesi e in particolare quelli parigini, avrebbe gravi conseguenze in quanto consentirebbe di schiacciare la Serbia e creare una striscia di territorio sotto il controllo completo e incontestato degli Imperi Centrali che collegherebbe Berlino con Costantinopoli, passando per Vienna e Sofia. La belligeranza della Bulgaria a fianco degli austro-tedeschi aprirebbe inoltre un terzo fronte per l’Impero Russo e consentirebbe all’Impero Ottomano di ricevere via terra i rinforzi e i materiali necessari per continuare a combattere contro i russi e, sopratutto, contro gli anglo-francesi nei Dardanelli.

Per scongiurare questa possibilità, da più parti si sollecita un intervento armato e l’invio di truppe di terra alla Serbia che fungano anche da deterrenti contro le modeste forze bulgare, da molti considerate deboli, male armate e peggio addestrate.

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