La situazione interna a quello che ormai resta dell’Impero asburgico è tragica. Le forze disgreganti al suo interno che da tempo ormai ne hanno logorato l’unità stanno ottenendo risultati concreti.
L’Imperatore Carlo I in data 25 ottobre ha riconosciuto l’indipendenza dell’Ungheria in termini di affari esteri, economici e per l’esercito, accogliendo le proposte del Governo ungherese. Questa decisione è stata trasmessa poi al Parlamento per l’approvazione.
Il Consiglio Nazionale Italiano si è costituito a Vienna raccogliendo i deputati italiani ad eccezione dei socialisti e di pochi altri. Come presidente e suo vice sono stati nominati i deputati Conti e Rizzi.
Gravi disordini sarebbe scoppiati a Fiume, stando a quanto giunto da Budapest, ove i soldati croati hanno assalito la caserma degli “Honwed” (l’Esercito nazionale ungherese), disarmandoli ed occupando edifici pubblici. Stessa sorte è toccata alla polizia. Anche la stazione di Kerely è in mano ai croati. Secondo le prime informazioni gli insorti croati apparterrebbero al 79.o reggimento, gli scontri più violenti si sono avuti proprio all’interno della caserma degli ungheresi ove si sono registrati numerosi morti e feriti.
La situazione però è stata riportata alla calma grazie al pronto intervento di due battaglioni ungheresi sopraggiunti. Secondo il Governatore di Fiume l’ordine è ristabilito ma continua l’esodo in massa degli abitanti.
