La Francia piange l’eroe di Verdun

La gloria per l’incredibile vittoria del’8 marzo e la riconquista del Bois des Corbeaux e la messa in rotta delle agguerrite forze tedesche sulla riva sinistra della Mosa, è durata poco per il Tenente Colonnello Macker ma rimarrà sicuramente a lungo, nei cuori dei francesi, il ricordo del beau colonel, come lo chiamavano i suoi soldati.

Ieri, dopo una mattinata trascorsa sotto un incessante tiro incrociato delle opposte artiglierie che si sono colpite a vicenda e hanno scagliato sui fanti francesi e su quelli tedeschi migliaia di granate ogni ora, alle ricompattate forze tedesche è stato dato infine l’ordine di attaccare nuovamente il Bois des Corbeaux. L’assalto è partito dalle retrovie, dalle rovine del villaggio di Bèthincourt, dove le truppe tedesche si sono riorganizzate e sono partite in marcia in colonne compatte.

Sulla loro strada hanno trovato però gli uomini del Colonnello Macker che, sapientemente disposte, hanno dato battaglia e hanno sbarrato la strada per diverse ore fino a quando, verso la sera di ieri, con l’appoggio di uno spaventoso bombardamento, le truppe di Berlino non hanno iniziato a farsi faticosamente strada nella prima linea francese, costringendo alcuni reparti a indietreggiare infliggendo però altissime perdite con le mitragliatrici e il massiccio fuoco di fucileria.

Nella mattina di oggi le forze francesi hanno ricevuto rinforzi consistenti, con due compagnie inviate frettolosamente a tamponare la linea tenuta da Macker, e sono quindi riuscite nuovamente ad arrestare l’impeto tedesco e spezzarlo con un micidiale fuoco che ha fermato ogni tentativo nemico di avanzare verso l’interno del Bois des Corbeaux.

Alle 6 di oggi pomeriggio, quando la battaglia volgeva a favore delle forze francesi e le truppe tedesche parevano sull’orlo del collasso per la fatica e le perdite di due giorni di durissimi combattimenti, il Tenente Colonnello Macker e il suo assistente, sempre in prima linea a supportare direttamente la difesa, sono stati raggiunti da una sventagliata di mitragliatrice e sono caduti a terra folgorati all’istante.

La morte del valoroso ufficiale ha causato il repentino e inarrestabile crollo del fronte. I suoi soldati, così valorosi e invincibili sotto la sua guida, hanno vacillato e le forze tedesche hanno colto al volo l’occasione attaccando all’arma bianca, volgendole in fuga e inseguendole per un lungo tratto, di fatto riconquistando l’intero Bois des Corbeaux che il beau colonel aveva riconquistato solo due giorni prima.

Anche se in ritirata, le forze francesi non hanno ceduto senza combattere e hanno inviato più volte segnali all’artiglieria alleata per chiedere uno sbarramento ma il gran fumo dei combattimenti, il terreno, rotto dalle granate e coperto dagli scheletri di alberi abbattuti, ha ostacolato la visuale agli osservatori sul Mort-Homme e la l’artiglieria francese ha continuato il fuoco di controbatteria senza abbattersi sulle colonne tedesche allo scoperto, perdendo la possibilità di arrestarle e fermare la ritirata francese che è continuata fino ai piedi della collina agognata dai tedeschi.

 

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