Attacco russo a Zonguldak

L'Ammiraglio Souchon

L’Ammiraglio Souchon

A seguito della chiusura dello stretto dei Dardanelli (i cui forti esterni erano stati bombardati dalla flotta inglese il 3 novembre scorso), i rifornimenti di cabone sono diventati critici sia per la flotta turca che per la capitale stessa dell’impero: Istanbul. I trasporti, non potendo essere effettuati via terra sono stati affidati alle unità più piccole al comando dell’ammiraglio Souchon. La flotta russa, per neutralizzare le miniere di Zonguldak già bombardate giorni fa insieme al porto di Trebisonda, ha cercato questa notte di sbarrare l’accesso al porto affondandovi due piroscafi carichi di pietrame. Il tentativo è stato prontamente sventato dall’intervento del Breslau, che per due volte è entrato in contatto con la squadra russa. Grazie alla sua superiore velocità in entrambi i casi è riuscito a porsi in salvo nonostante l’inferiorità numerica. Anche il Goeben è intervenuto, ma senza riuscire ad entrare in contatto coi russi. Il tempestivo intervento dell’ammiraglio Souchon è stato reso possibile dall’intercettazione dei messaggi radiotelegrafici delle navi russe. Il tentativo russo di sbarrare il porto di Zonguldak si è risolto in un completo insuccesso e con la perdita di due piroscafi, l’Oleg e l’Athos, entrambi colati a picco dal tiro del Breslau. Ancora una volta la leggerezza con cui i russi comunicano via radio è stata la fonte della loro sconfitta, precedenti molto pesanti li abbiamo avuti mesi fa a Tannenberg e presso i laghi Masuri.

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