Isonzo: e’ battaglia

Il 23 giugno è cominciata una vasta offensiva italiana sul fronte dell’Isonzo.
Cadorna, che probabilmente attendeva la conclusione della mobilitazione generale per dare avvio all’offensiva, ha schierato 249 battaglioni di fanteria, 110 squadroni di cavalleria e 242 batterie di artiglieria; gli austriaci, al comando del generale Boroevic, oppongono 79 battaglioni di fanteria, 11 squadroni di cavalleria e 175 batterie di artiglieria, disposte su un fronte abilmente fortificato costituito da linee triple di trincee e fortini potentemente muniti per la difesa.

Isonzo - Soldati Austro Ungarici

Soldati Austro-Ungarici schierati sull’Isonzo

Dopo il bombardamento dell’artiglieria italiana, il 120° fanteria (Brigata Emilia) ha cominciato l’azione in direzione di Plava venendo però arrestata davanti all’abitato di Globna dalla reazione dell’artiglieria nemica che ha infierito sui fanti bloccati da dense fasce di reticolati.
Contemporaneamente si è sviluppata l’azione nel settore Sabotino-Oslavia-Podgora in direzione di Gorizia da parte del VI corpo della 2a Armata; il tiro dell’artiglieria italiana aveva aperto qualche varco nei reticolati austriaci, ma una seconda linea di difesa bene occultata ha permesso ai difensori di trovare riparo durante il bombardamento subendo scarsissime perdite.
Furono quindi lanciati all’assalto i reparti delle divisioni 4a, 11a, 12a, e 22a, che hanno ingaggiato violenti combattimenti, ma la decisa reazione dell’artiglieria nemica non opportunamente controbattuta da quella italiana ha vanificato ogni tentativo di sfondamento.

Anche nel settore del Carso si sono registrato attacchi italiani, in particolare verso Sagrado. Le brigate Siena e Bologna hanno occupato l’abitato di Castelvecchio e Polazzo, coadiuvate dalle brigate Pisa e Savona, ma l’avvicinamento verso Castelnuovo ed il Monte San Michele è stato impossibile dalla presenza di insormontabili difese passive.

Nonostante le perdite elevate gli attacchi italiani continuano in tutti i settori dell’attacco.

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