Il piroscafo inglese Persia affondato al largo di Creta

Il maggior delitto dopo quello del Lusitania

Con queste parole è stata accolta la notizia in tarda serata dell’affondamento di un altro piroscafo inglese da parte degli u-boot nemici. Al momento della catastrofe a bordo, stando alle prime informazioni, ci sarebbero state almeno 500 persone la maggior parte delle quali è perita in quanto l’equipaggio è stato in grado di calare solamente 4 scialuppe prima che la nave fosse affondata.
Fortunatamente i superstiti sono stati tratti in salvo da un altro piroscafo diretto ad Alessandria d’Egitto.

Il “Persia”, costruito nel 1900 era una delle più lussuose imbarczioni in servizio sulla linea Londra-Bombay. Partito da Londra il 18 dicembre scorso con circa 230 passeggeri, aveva fatto scalo a Marsiglia dove si imbarcarono circa 300 persone. L’equipaggio composto in prevalenza da indiani era di 300 uomini. La compagnia ha dichiarato che non trasportava materiale bellico o mercanzia particolare, solamente pacchi e posta.

A metà di dicembre era stato diramato un comunicato stando al quale, le misure poste in atto nel mediterraneo per far fronte alla minaccia degli u-boot, risultavano aver sortito l’effetto sperato. Nonostante questo comunicato, le compagnie di navigazione olandesi si erano dimostrate più prudenti preferendo far evitare la rotta per Suez preferendo quella per Capo di buona speranza.

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