Il Governo francese evacua Parigi

Il Governo si sposta a Bordeaux – La Capitale bombardata nuovamente – Truppe tedesche a sole 30 miglia – Gallieni assume il comando della Sesta Armata – Il Prefetto della Polizia si dimette – Popolazione in fuga dalla metropoli – Scontro a Nery – La batteria L – Il QG inglese si ritira da Dammartin – La Quinta Armata si ritira stremata – Il Generale Pétain assume il comando della Sesta Divisione, Quinta Armata

 

Parigi vive le sue ore più drammatiche. Su consiglio del Governatore Militare e del Generale Joffre, il Governo ha deciso di spostare la propria sede a Bordeaux dove già si stanno preparando le sedi provvisorie dei ministeri e dove sta già affluendo il personale per far fronte all’emergenza nazionale. La Capitale è stata nuovamente bombardata da aeroplani tedeschi. Non ci sarebbero state perdite umane e si registrano solamente danni leggeri ad alcuni fabbricati.

Le truppe tedesche della Prima Armata di Von Kluck sono a sole 30 miglia dalla Città e avanzano in direzione sud est per andare a schiacciare la Quinta Armata di Lanrezac che continua il ripiegamento, dopo l’insuccesso a St. Quentin, inseguita anche dalla Seconda Armata di Von Bulow. Le truppe di Lanrezac sono sfinite e decimate da due settimane di fiaccanti combattimenti ma in oltre 100 km di ripiegamento hanno compiuto l’impresa incredibile di non abbandonare materiale al nemico e di reggere l’urto di truppe superiori in più direzioni.

Gallieni, Governatore Militare della Piazza di Parigi, assume per ordine del Ministero della Guerra il comando della Sesta Armata costituenda con le riserve, le reclute richiamate alle armi per l’emergenza e due corpi d’armata sottratti all’offensiva nella Lorena. Il Generale sta conducendo una serrata campagna di lavori per consolidare le fortificazioni approntando la difesa della città per uno scontro che ritiene ormai imminente.

Parigi è nel caos. Il Prefetto della Polizia si è dimesso “per motivi di salute” e un terzo della popolazione è partito o è in partenza per evacuare la città in direzione sud-ovest. Si teme per l’ordine pubblico.

Per effetto della variazione di marcia di Von Kluck, si alleggeriscie sul BEF, secondo alcuni ufficiali inglesi gravemente colpito dagli scontri con i tedeschi e sfiancato da una interminabile ritirata iniziata a Mons il 23 Agosto scorso, la pressione esercitata dal nemico. In un’azione di retroguardia a Nery, la Prima Brigata di Cavalleria inglese è stata raggiunta da una formazione di cavalleria nemica almeno doppia per numero e potenza di fuoco.

Entrambe le unità sono smontate da cavallo e hanno ingaggiato il nemico da breve distanza. L’artiglieria inglese è stata presto resa inservibile dalla fuciliera tedesca che ha abbattuto i serventi dei pezzi, tranne una batteria, la “L” che ha continuato a far fuoco sulle truppe nemiche infliggendo grosse perdite e impedendone l’avanzata per oltre due ore e mezzo. Alla fine ingenti rinforzi inglesi hanno colpito con forza le già provate truppe tedesche costringendole ad una disordinata fuga nella quale 8 cannoni sono stati abbadonati all’avversario.

Nello scontro si contanto diverse centinaia di caduti e 78 prigionieri tedeschi.

Generale Philippe Pétain

Generale Philippe Pétain, Esercito Francese

Nonostante l’azione di retroguardia di Nery, il Quartier Generale inglese si è ritirato da Dammartin ad una posizione segreta nelle retrovie. Continua il ripiegamento dell’intero Corpo di Spedizione Britannico.

La Quinta Armata francese, stremata dagli scontri e dalla faticosa marcia, sembra ad un passo dal cedere. Joffre, secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto ad un recalcitante Lanrezac di arrestarsi e non cedere più spazio al nemico ma anzi di contrattaccare.

Continuano le sostituzioni nella catena di comando. Questa volta tocca al Generale Petain sostituire il comandante della Sesta divisione della Quinta Armata. Petain si è distinto nella battaglia di St. Quentin sulla destra dello schieramento, in uno dei pochi settori dove, nel primo giorno di combattimento, le truppe francesi sono riuscite ad avanzare e mettere in difficoltà il nemico. Il vecchio comandante della Sesta Divisione è stato mandato, come molti prima di lui, a Limoges per lavori d’ufficio.

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