Il Governatore Gallieni dichiara lo “stato di difesa” per Parigi

Al Governatore tre corpi d’armata – Civili al lavoro sulle fortificazioni – I suoni della battaglia – Gli inglesi evacuano Amiens – 35 miglia di ritirata in 36 ore – Duro faccia a faccia tra Joffre e Lanrezac a Marle

Parigi sta vivendo giornate molto difficili. Nella propria avanzata, l’Esercito tedesco inizia ad incombere sulla città e la preoccupazione dei leader militari traspare dalle richieste pressanti del neo Governatore Militare Gallieni indirizzate al Ministro della Guerra. Su pressione da parte del Governo, il Generalissimo ha deciso di affidare al Governatore tre corpi d’armata costituendi con le riserve che affluiscono rapidamente dalle retrovie e con divisioni prelevate dal fronte meridionale dove l’offensiva francese pare aver subito un rallentamento anche a causa del massiccio prelievo di forze e al loro trasferimento a nord a difesa della Capitale.

In tutta Parigi innumerevoli civili sono stati chiamati a collaborare con le forze militari per approntare le fortificazioni su cui si assesteranno le truppe di Gallieni nel caso in cui la Quinta Armata e il Corpo di Spedizione Britannico non siano in grado di arrestare l’avanzata tedesca. Già i primi suoni della battaglia, quelli dell’artiglieria pesante tedesca, sono distintamente udibili nei sobborghi della grande città. La popolazione ha risposto con disciplina e volenterosa si è presentata alla chiamata dal Governatore al quale sono stati dati speciali e pieni poteri per un raggio di 20 miglia dal centro di Parigi.

Intanto gli inglesi evacuano Amiens, ormai indifendibile, e proseguono la propria ritirata in modo ordinato ma senza mai rallentare. Nel ripiegamento continuano le azioni di retroguardia atte a rallentare i tedeschi e a consentire anche all’equipaggiamento pesante di procedere e non perdere il passo per non finire nelle mani del nemcio. Ben 35 miglia sono state percorse nelle ultime 36 ore alla media quindi di quasi un miglio all’ora: una marcia forzata che ha sfiancato gli uomini e prostrato il morale della truppa. Secondo indiscrezioni nel corpo ufficiali è forte un senso di sconfitta e di impotenza ma sopratutto il timore che il Corpo sia ormai incapace di combattere nei giorni decisivi che sembrano profilarsi all’orizzonte.

A Marle il Generale Lanrezac della Quinta Armata francese ha avuto un duro faccia a faccia con Joffre. Secondo un ufficiale francese presente sul luogo e che ha preferito rimanere anonimo, il Generale ha difeso la propria linea prudente e ha più volte sottolineato che i continui ripigamenti e le manovre difensive hanno salvato l’armata dall’annientamento e lo schieramento dallo sfondamento nel settore di congiunzione tra il Corpo di Spedizione Britannica e la Quinta Armata. Joffre dal canto suo avrebbe richiamato più volte il sottoposto ad un’azione più audace e a passare all’offensiva in modo da arrestare l’avanzata tedesca e alleggerire la pressione sulla linea settentrionale.

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