I Russi battuti sul San

Dopo una lunga ritirata messa in atto dalle truppe russe per far fronte alla controffensiva congiunta di Austria-Ungheria e Germania, anche la difesa improvvisata sul San non ha saputo renggere l’urto con il nemico. Vienna proclama una grande vittoria mentre la terza armata russa pare aver cessato di esistere avendo lasciato sul campo quasi 100.000 tra morti e feriti e 140.000 prigionieri caduti nelle mani delle truppe austro-ungariche.

Il Generale August von Mackensen in uniforme prussiana

Il Generale August von Mackensen in uniforme prussiana

L’alto comando russo sottolinea come le operazioni siano dirette dallo Stato Maggiore germanico e in particolare dal Generale August von Mackensen e quindi sminuisce l’importanza dell’apporto austro-ungarico in questa fase bellica oltre alla portata reale dell’operazione, liquidandola ad una ritirata strategica messa in atto per evitare l’accerchiamento e ripiegare su posizioni più salde in attesa che l’entrata in guerra dell’Italia porti ad esaurimento la spinta offensiva alleata.

In ogni caso e’ confermato, da ambi le parti, l’inizio della battaglia per la roccaforte di Przemyśl, già importantissimo avamposto Austro-Ungarico in galizia, caduto questa primavera dopo un lungo assedio costato a Vienna centinaia di migliaia di soldati e ora in mano dei soldati dello Zar.

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