Gli inglesi sbarcano a Gallipoli

Truppe alleate franco-britanniche hanno cominciato le operazioni di sbarco nella penisola di Gallipoli, con lo scopo di neutralizzare i forti turchi a difesa dello stretto dei Dardanelli.
Il fallimento delle operazioni navali alleate che avevano lo scopo di forzare i Dardanelli per ristabilire i collegamenti con la Russia interrotti con l’ingresso in guerra dell’Impero Ottomano, ha convinto le autorità politiche e militari alleate della necessità di intraprendere delle operazioni terrestri finalizzate ad assumere il controllo dello stretto per poi addentrarsi in territorio turco fino a prendere Costantinopoli.
Il corpo di spedizione è formato dal MEF (Mediterranean Expeditionary Force) costituito dalla 29a divisione britannica, dall’ANZAC (Australian and New Zeland Army Corp), e dalla 1a divisione del Corp Expeditionaire d’Orient francese.
Sembra però che le operazioni di sbarco si siano svolte in maniera caotica e disordinata, mentre le difese turche della penisola di Gallipoli sono state recentemente rafforzate sotto la guida di esperti consiglieri militari tedeschi; questo anche perché i bombardamenti navali alleati delle settimane precedenti sono state un campanello di allarme per le autorità militari ottomane.
La difesa ottomana è affidata alla 5a Armata al comando del gen. Tedesco Otto Liman von Sanders, nella quale è di riserva la 19a divisione comandata da Mustafà Kemal, personalità di spicco nel movimento dei Giovani Turchi.
Nella notte tra il 24 ed il 25 aprile i reparti alleati al comando del gen. Sir Ian Standish Monteith Hamilton hanno iniziato le operazioni di sbarco in due punti della penisola: Capo Helles, estremità meridionale della penisola, e più a nord, sulle spiagge di Gaba Tepe, sarebbero dovuti sbarcare gli australiani ed i Neozelandesi dell’ANZAC, che però per un grossolano errore di rotta sono stati sbarcati due chilometri e mezzo più a nord, sulle impervie scogliere di Chunuk Bair.
La resistenza dei turchi in questo settore è stata tenace, tanto che gli australiani sono stati respinti con furiosi contrattacchi alla baionetta, guidati personalmente da Mustafà Kemal.
Nel frattempo, a Capo Helles, i britannici del gen. Hunter Weston hanno creato le prime teste di ponte, ma anche qui la decisa difesa turca ha impedito agli attaccanti di ottenere risultati significativi.
In queste prime ore dell’operazione è apparso chiaramente come gli alleati non siano stati in grado di sfruttare la loro netta superiorità numerica, mentre i turchi hanno conseguito l’importante obiettivo di costringere gli alleati a rinunciare ad avanzare verso l’interno, trincerandosi a ridosso delle spiagge.

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