Frodi nelle forniture militari: due condanne

Si e’ concluso il processo per lo scandalo delle frodi al Comitato Romano per la fornitura di indumenti invernali per i soldati al fronte. Il Giudice ha comminato due anni e 4 mesi di galera per il titolare dell’azienda, il Signor G.P. di Roma, noto commerciante di vestiti, e un anno e 4 mesi di galera per l’aiutante, responsabile del laboratorio, Signor M.R. Ad entrambi è stata comminata una multa rispettivamente di 7.000 e 1.400 lire.

Assolto invece con formula piena, il Signor Marco Castelnuovo, fornitore di materie prime che, secondo G.P. e M.R. avrebbe costretto, con una serie di rapidi e insostenibili rincari dei materiali necessari per il confezionamento degli indumenti, per non andare in perdita e completare l’ordinazione a ricorrere a materiali scadenti e più economici. L’avvocato difensore del Castelnuovo ha costruito la difesa del proprio assistito sulla constatazione che “la guerra distrugge velocemente l’opera degli uomini e degrada i rapporti commerciali tra le nazioni” e che quindi non il Castelnuovo non può “essere considerato respinsabile dei rincari” e delle conseguenti azioni perpetrate dai due ai danni del Comitato Romano.

La sentenza di colpevolezza è stata accolta con grande soddisfazione da parte del gremito pubblico presente in aula così come acuni dei passaggi più sferzanti dell’accusa contro M.R. e G.P. indicati come speculatori “quando uomini valorosi patiscono il freddo al fronte”. Molto più fredda è stata la reazione del pubblico di fronte al tentativo della difesa di G.P. di far notare che il proprio assistito avrebbe consegnato diverse partite regolamentari e che la merce scadente sarebbe stata consegnata solo alla fine, in piccola parte, proprio per l’insostenibilità dei costi crescenti delle materie prime.