Il corrispondente dalla Romania del quotidiano Times di Londra ha riferito che da settimana scorsa, l’esercito rumeno ha iniziato a far saltare i pozzi petroliferi, le raffinerie ed i depositi di petrolio che si trovano nella valle della Prahova per non farli finire in mano tedesca. Anche i giacimenti di Morteni, i principali della Romania, la distruzione è stata completa per impedirne lo sfruttamento.
Sempre il Times riferisce che dal 7 dicembre, il flusso di profughi dalla capitale è continuo ed iniziano a scarseggiare i beni di prima necessità. Le comunicazioni telefoniche e telegrafiche sono state interrotte a partire dalla notte del 6. Il parlamento che avrebbe dovuto riunirsi a Jassy lo scorso 8 dicembre non ha potuto ancora riunirsi e non sappiamo ancora ne dove ne quando avverrà la prossima seduta.
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