Controffensiva Austro-Ungarica nei monti carpatici

Da Vienna si comunica che è in corso una grande battaglia in Galizia per arrestare l’offensiva Russa. Nelle scorse settimane la pressione dell’esercito imperiale di Nicola II si era fatta insostenibile. Combattendo in condizioni climatiche estreme, in oltre due metri di neve e su terreni sfavorevoli all’avanzata, le truppe di San Pietroburgo si sono spinte pericolosamente avanti. Con la caduta della roccaforte di Przemyśl, dopo un lungo assedio durato oltre 130 giorni, la situazione del fronte carpatico si è fatta estremamente complicata per l’Austria-Ungheria. Per questi motivi il comando unificato Germanico e Austro-Ungarico ha deciso la controffensiva in atto. Osservatori internazionali giudicano le forze di Vienna insufficienti e male armate, dopo i rovesci dell’inverno 14-15, e quindi incapaci di riprendere l’iniziativa. Allo stesso tempo lo slancio delle truppe Russe, nonostante le condizioni climatiche avverse, sta portando la guerra ad oriente ad un punto di rottura facendo sembrare la fine della guerra molto vicina. La mossa Austro-Ungarica sembra quindi un estremo tentativo di contrastare la catastrofe imminente.

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