Continua lo scontro sull’Aisne

Gli eserciti sfiniti – Le strategie difensive – I precedenti – La guerra ferma

Nonostante l’estrema stanchezza di entrambi gli schieramenti, continuano feroci e sanguinosi i combattimenti sull’Aisne dove i tedeschi hanno stabilito la linea difensiva del loro fianco destro e gli anglo-francesi hanno deciso di dare battaglia per scardinare il fronte avversario.

Aisne battlefield

Campo di battaglia cosparso di caduti, detriti e trincee primitive

Su un terreno estremamente ostile per operazioni offensive, specialmente per chi proviene da sud-ovest come le truppe anglo-francesi, i combattimenti si sono trasformati in una continua schermaglia fatta di piccoli assalti, fuoco di fucileria e artiglieria dalla lunga distanza, lanci di bombe a mano. Le truppe da ambo le parti si sono scavate lunghe trincee sempre più profonde nelle quali trovano riparo giorno e notte dalla furia del fuoco nemico.

Le trincee, prima rudimentali buche scavate tavolta anche a mano, sono sempre più vaste e hanno assunto la forma di lunghi solchi che percorrono ormai diversi chilometri lungo la riva dell’Aisne.

E’ uno strano tipo di guerra, che forse ha dei precedenti solo in certi frangenti della guerra di secessione americana ( 1860 ) e nella battaglia di Port Arthur nella guerra russo-giapponese ( 1904 ). I due eserciti, complice sicuramente anche la stanchezza estrema delle truppe e il disorientamento da parte di ambo gli stati maggiori, si affrontano in una battaglia statica che ogni giorno costa migliaia di caduti senza nessun progresso.

Le truppe tedesche sono troppo ben protette da una geografia che non è per nulla favorevole agli anglo-francesi. L’esercito tedesco, del resto, non ha alcun vantaggio a passare all’offensiva ora, vista la sostituzione appena avvenuta del Comandante di Stato Maggiore von Moltke, mentre quello francese, dopo il miracoloso capovolgimento della Marna, sembra troppo spossato per prendere l’iniziativa persa sulle rive dell’Aisne due giorni fa.

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