Continua l’avanzata russa in Caucaso

La presa di Erzurum da parte dei russi sta mettendo in seria difficoltà la resistenza ottomana nella regione. La ritirata dello scorso 16 febbraio decisa da Mahmut Kamil è costata la perdita di 25.000 soldati, 327 pezzi di artiglieria e  buona parte dei rifornimenti che erano stati immagazzinati nella fortezza. Le strade e lel vie di comunicazione inefficienti presenti nella regione sicuramente non aiuteranno i turchi a riorganizzare velocemente queste perdite di materiale. Al contrario questo da un ulteriore vantaggio ai russi, una preoccupazione in meno per il generale Judenic che può così contare su u piccolo aiuto involontario del nemico.

Ora il fronte si estende dal nord della Persia passando per il lago Van  per irsalire verso il Mar Nero. I prossimi obiettivi per Judenic sono abbastanza ovvi: due centri importanti si trovano ora davanti ai russi sulla strada per l’anatolia interna. Il primo, da poco caduto in mano loro è la città di Muş, 130 km a sud di Erzurum, il secondo ormai molto vicino è la citta di Bitlis, un importante snodo commerciale. Qui per i russi le cose si complicano. La città si trova a 1500 metri sul livello del mare in una stretta e sinuosa valle fluviale. Le postazioni turche a difesa della città non possono essere aggirate a causa della morfologia del terreno, anche una strategia di assedio è complicata da attuare. Vi daremo aggiornamenti nei prossimi giorni.

 

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