Bollettino del 30 ottobre 1918

La nostra offensiva preceduta dall’occupazione della Grave di Papadopoli e dai colpi di mano, sull’Altipiano d’Asiago, iniziata nella notte sul 24, nella regione del Grappa ed estesa il giorno 26 al Medio Piave s’è ieri ampliata verso sud.
Anche la gloriosa Terza Armata è entrata nella lotta.
Dal Brenta al Mare è un solo ed ampio fronte di battaglia su cui combattono tenacemente tre quarti dell’Esercito Italiano, affratellati col valoroso XIV Corpo d’Armata Britannico, con una gagliarda divisione francese e col giovane ed ardito 332º regg. di fanteria americana.
Fra Brenta e Piave le azioni d’artiglieria di eccezionale intensità e durata, l’impeto dei nostri, l’accanimento della resistenza e dell’aggressività nemica alimentata da riserve fresche danno da sei giorni alla lotta carattere di particolare asprezza.
Ad oriente del Piave, il nemico cede alla formidabile pressione dei nostri, che a mano mano travolgono le successive linee sulle quali tenta affermarsi con l’appoggio d’artiglierie e di numerose mitragliatrici.
Sul Grappa ieri le truppe della IV Armata conseguirono vantaggi nella regione del Pertica e del Col dell’Orso.
La XII Armata ha occupato la stretta di Collina, ha raggiunto Vittorio e combatte a nord di Conegliano.
La decima Armata, stabilite solide teste di ponte sul Monticano, ha oltrepassato la rotabile Conegliano-Oderzo.
La III Armata neutralizzato il vivissimo tiro delle artiglierie nemiche, ha passato il fiume a S. Donà di Piave e ad oriente di Zenson.
Velivoli nostri ed alleati, idrovolanti, dirigibili del R. Esercito e della Marina, gareggiando in valore ed audacia, seminano il panico e la distruzione fra le truppe e i carreggi nemici.
Quattro velivoli avversari ed un pallone frenato vennero abbattuti.
La I divisione d’assalto e la brigata Cuneo (7° e 8°) la “Costantissima” per il valore e la fermezza dimostrati nei giorni 27 e 28, meritano speciale menzione.
Il numero dei prigionieri catturati nella battaglia è in continuo aumento. Dal giorno 24 vennero annoverati 802 ufficiali e 32.198 uomini di truppa. I cannoni presi assommano a più centinaia. E’ impossibile ancora calcolare il numero delle mitragliatrici e la quantità dell’abbondantissimo materiale che cade nelle nostre mani.

Firmato: DIAZ

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