Accanita battaglia in Polonia e Galizia

Continua la ritirta dell’esercito zarista e l’offensiva tedesca e austro-ungarica si sviluppa in profondità. Da Pietrogrado giunge il solito bollettino rassicurante che parla di ritirate e combattimenti di retroguaria di fronte ad un nemico che non riesce a cogliere il frutto di una strategia di accerchiamento ma che si logora in continue battaglie e in una massacrante marcia senza sosta.

“Nella regione di Riga, nessun cambiamento.
In direzione di Friedrichstaedt, dopo gli aspri combattimenti svolti negli ultimi giorni le nostre truppe si sono ritirate più ad ovest di questa città.
In direzione di Jacobstadt e di Dvinsk, verso ovest, nessuna importante modificazione.
Sulla destra della Villa e tra questo fiume e il Niemen gli ostaniati combattimenti sono continuati il 27 e il 28 sulla fronte da Podberazie ( a nord di Wlina ) a Novya e più già sino al Niemen.
Sulla fronte tra le sorgenti della Bobr e del Pripet nessun cambiamento essenziale.Durante la notte del 26 e all’indomani furono impegnati in questa regione soltanto combattimenti di retroguaria. In seguito a tentativi del nemico, il quale ha ammassato importanti forze a sud di Vladimir Wolynski per sviluppare una offensiva nella direzioni di Loutak, Staroe e Toylchetche per aggirare il fianco sinistro della nostra dislocazione in Galizia, abbiamo preso le misure necessari per uno spostamento delle truppe che è stato eseguito il 27 e il 28 corrente sotto la protezione di combattimenti a nord est di Loutsk.”

A Londra si misura un cauto ottimismo: gli osservatori inviati sul fronte orientale riferiscono che il grosso delle truppe russe sta effettivamente sfuggendo alla tenaglia nemica anche se a costo di grandi sacrifici e numerose perdite, sopratutto materiali, e grandi quantità di prigonieri caduti nelle mani del nemico.
La fine dell’estate, ormai imminente, è il fattore chiave: la grande strategia russa ora consiste nel dilazionare l’azione offensiva e attendere che il tempo e le grandi distanze dai centri di distrubizione rallentino e fermino la macchina militare tedesca. Molto probabilmente, si ritene a Londra, lo scontro decisivo si avrà solo nel 1916 quando l’esercito zarista sarà rinforzato di ulteriori 2.000.000 di soldati ora in addestramento e in via di equipaggiamento.
Questa grande quantità di truppe fresche che entreranno in linea nella primavera del 1916 molto probabilmente muterà radicalmente gli equilibri di forza sul fronte orientale.

Secondo osservatori francesi la Germania sta richiamando i riservisti dai 45 ai 55 anni per colmare i vuoti lasciati dalle perdite del primo anno di guerra. La Germania, è opinione condivisa in seno alle alte sfere dell’Intesa, ha ormai dilapidato buona parte del proprio capitale umano e non è in grado di mettere in campo riserve sufficienti per un altro anno di combattimenti.

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