Azione subacquea a Pelagosa

Sommergibile francese Papin

Sommergibile francese Papin

L’otto settembere, durante una missione di ricognizione, il sommergibile francese Papin si è imbattuto in una flottiglia di cacciatorpediniere e torpediniere austro-ungariche. Portatosi in posizione per attaccare la preda più interessante, la cacciatorpediniera Lika classe Tátra da 1000 tonnellate, il comandante del Papin, Luogotenente di vascello Cochin ha lanciato un siluro che si è fatto strada nella formazione nemica, ha mancato il Lika e ha colpito in pieno la torpediniera BT 51, danneggiandola seriamente e uccidendo alcuni membri dell’equipaggio.

Immediatamente le rimanenti unità austro-ungariche hanno iniziato la caccia al sommergibile che è riuscito a sfuggire alle pattuglie e alle bombe di profondità mentre il cacciatorpediniere Velebit accostava il BT-51 per prestare soccorso ai feriti e stabilizzare la nave, salvandola dall’affondamento e consentendole di tornare indisturbata alla base.

L’azione del Papin, benchè resa nota ufficialmente dall’Alto Ammiragliato italiano, ha creato alcuni imbarazzi. Negli ambiti militari dell’Intesa trapela una posizione critica di Inghilterra e sopratutto Francia nei confronti della strategia della flotta Regia, accusata di essere troppo prudente e di non sfruttare la possibilità di usare l’isola di Pelagosa per creare trappole alla flotta austro-ungarica. La condotta strategia italiana è stata fino a questo punto estremamente prudente – quasi remissiva secondo i più critici comandanti francesi – e si è attenuta alle linee guida della dottrina della “Flotta in Potenza” ( la medesima seguita per altro dalla Marina Imperiale tedesca ).

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In primo piano la Cacciatorpediniera Lika, al centro la gemella Tatara

Secondo questa dottrina, la Flotta Regia è stata istruita per ridurre al minimo le operazioni navali e massimizzare la propria difesa, talvolta rimanendo all’ancora nei porti militari, ben protetta da sbarramenti antisommergibile e cannoni costieri, senza rischiare uno scontro navale che potrebbe risolversi negativamente, per continuare ad impegnare la flotta nemica anche senza alcuna azione di rilievo.

All’indomani dell’azione del Papin, il malulore francese è culminato con un’accusa informale rivolta da un quotidiano francese apertamente critico nei confronti della strategia italiana secondo la quale “la distruzione della flotta austro-ungarica non rappresenterebbe una priorità”.

Il sommergibile Papin è un sommergibile classe Pluviose da 550 tonnellate. Armato con tubo lancia-siluri e mosso da un motore da 700 cavalli, il Papin ha un equipaggio di 24 tra marinai e ufficiali. Il suo nome è in omaggio al fisico francese Denis Papin, scienziato ed inventore, precursore del motore a vapore.

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