Attentato a Sarajevo

Uccisi Francesco Ferdinando, erede al trono di Austra Ungheria, e la moglie Sofia – Arrestati due cospiratori – Attentato eseguito con bombe e pistole – Le indagini proseguono – Disordini in tutta la città

Un gruppo di cospiratori, di cui ancora non si conosce il numero esatto, ha questa mattina barbaramente ucciso l’erede al trono di Austra Ungheria, figlio dell’Imperatore Francesco  Giuseppe, e la duchessa di Hohenberg.

Francesco Ferdinando, finite delle esercitazioni militari che sovrintendeva, si era recato in visita a Sarajevo, capitale della provincia della Bosnia Erzigovina. Secondo il programma avrebbe dovuto visitare le caserme e recarsi al municipio per un breve ricevimento con il sindaco Curčić.

FranzFerdinand_in_Sarajevo

Francesco Ferdinando e consorte ritratti all’uscita dal municipio di Sarajevo pochi minuti prima il mortale attentato.

Alle ore 10.00 circa il corteo di sei autovetture che trasportava l’erede al trono e il suo entourage, è stato oggetto del lancio di un ordigno esplosivo. La bomba, lanciata con imperizia da un primo attentatore, non ha detonato al contatto con l’obiettivo ma è rimbalzata ed è esplosa vicino al secondo veicolo del corteo ferendo numerose persone tra gli occupanti dell’automezzo e i passanti.

Il primo attentatore ha cercato inutilmente di suicidarsi ingerendo una pastiglia di veleno e gettandosi nel fiume in secca. E’ stato prontamente sottratto alla folla inferocita, arrestato e portato in caserma per l’interrogatorio. Il suo nome è Nedeljko Čabrinović, tipografo di 20 anni di origine serba.

Successivamente al primo attentato, l’auto con la coppia regale si è velocemente diretta verso il municipio dove l’arciduca ha appreso le circostanze del tentativo di omicidio da cui era appena scampato. Dopo un breve ricevimento con il Sindaco, il corteo regale è ripartito per recare visita alle vittime dell’esplosione, in cura presso l’ospedale.

Durante il viaggio, a poche decine di metri dai luoghi della detonazione, un secondo attentatore ha atteso il passaggio dell’auto dell’arciduca e ha esploso, dalla di distanza di cinque passi, due colpi in direzione dei consorti. Il primo ha colpito la duchessa all’addome, il secondo l’arciduca al collo.

I presenti hanno cercato prontamente di prestare soccorso ai feriti ma le ferite si sono rivelate subito mortali per entrambi.

Gavrilo-Princip

Gavrilo Princip, fotografato dopo l’arresto.

Le ultime parole dell’arciduca sono state “Sofia cara, non morire! Resta in vita per i nostri figli!”

Anche il secondo attentatore, Gavrilo Princip, studente di 19 anni di Obljaj, ha cercato di suicidarsi ingerendo una capsula di veleno e puntandosi la pistola alla tempia. E’ stato però prontamente disarmato, sottratto alla folla che cercava di linciarlo e condotto in caserma per essere interrogato.

Le indagini sono ancora in corso. Le forze di polizia stanno battendo tutta la città alla ricerca di ulteriori cospiratori complici del duplice omicidio.

Un terzo sospetto, Danilo Ilic, è stato arrestato nel corso di controlli di routine ed è in custodia per accertamenti.

In tutta la città sono in corso spontanee proteste anti serbe. Testimoni oculari riferiscono dell’assalto all’Hotel Evropa da parte di duecento manifestanti, del ferimento e dell’aggressione di diversi cittadini serbi cultimante con l’uccisione di due ospiti serbi dell’Hotel.

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