Bollettino del 27 maggio 1917

Nella quarta giornata dell’aspra battaglia sul Carso, le nostre truppe, con nuovi tenaci sforzi, ampliarono il possesso delle posizioni occupate nel tratto più meridionale dell’altipiano e mantennero nei rimanenti settori  le conquiste fatte nei giorni innanzi.

Dall’alba a sera durò intenso il duello delle artiglierie su tutta la fronte d’attacco. Nel pomeriggio, tra il mare e Jamano, le nostre fanterie, con successivi impetuosi sbalzi, si spinsero oltre la ferrovia da Monfalcone a Duino, nel tratto a nord-est di S. Giovanni, ed espugnarono la unitissima altura di quota 145, a sud-ovest di Medazza, stabilendosi saldamente a qualche centinaio di metri dal paese.

Nel corso dell’azione alcuni reparti, con risolute puntate, giunsero fino sui pezzi nemici e s’impadronirono di una batteria da campagna su sei cannoni, con abbondante munizionamento. Presero 812 prigionieri, dei quali 34 ufficiali.

A nord di Jamiano attacchi e contrattacchi si succedettero violenti per tutta la giornata, sostenuti dal fuoco delle artiglierie; rinsaldammo l’occupazione sulle alture ad oriente di Boscomalo. Anche l’abitato di Castagnevizza fu raggiunto e sorpassato; ma incessanti concentrici fuochi di numerose batterie nemiche, c’indussero poi a sgomberare il villaggio, tenendone il margine occidentale.

Nella zona ad est e a nord di Gorizia, intense azioni delle artiglierie: la nostra bombardò le conche di Gargaro e di Britovo, già centri di rifornimenti per l’avversario.

Nel settore di Plava le fanterie della brigata “Udine” (95° e 96° regg.) conquistarono di slancio le alture alla testata del vallone di Palliova, collegando le nostre linee di Monte Cucco a quella sulla Quota 363. Presero 438 prigionieri, di quali 10 ufficiali; un cannone, due lanciabombe e sette mitragliatrici.

I nostri velivoli rinnovarono ieri felici azioni di bombardamento, sulle retrovie nemiche; la stazione ferroviaria di Santa Lucia di tomino fu colpita in pieno. Gli aviatori ritornarono tutti ai loro campi. In combattimento aero su Bitrovo fu abbattuto un vlivil nemico; un altro colpito dai nostri tiri, cadde, incendiandosi, verso Vertoiba.

Firmato: CADORNA

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