Attacchi austriaci col gas sul S. Michele: ovunque respinti

Alle prime ore del mattino di oggi sul Carso goriziano, settore del M. San Michele, per la prima volta sono stati usati i gas suol fronte italiano. Tra Peteano e Sdraussina dense nubi di una miscela di cloro e fosgene hanno inondato le linee italiane, e successivamente reparti della 20a divisione ungherese, dotati di mazze ferrate per finire i nostri soldati agonizzanti per il gas, hanno attaccato le posizioni tenute dalle brigate Brescia, Ferrara, Regina e Pisa. Numerosi i soldati italiani colpiti, alcuni morti all’istante, altri dopo atroci sofferenze dopo aver assunto strane posture. Dopo lo sbandamento iniziale, che aveva comportato la perdita di alcuni capisaldi della contesa quota 197 del S. Michele, la difesa italiana ha imbastito efficaci contrattacchi che hanno impedito l’aggiramento delle posizioni e ristabilito la situazione iniziale: attaccando allo scoperto per evitare di entrare nei camminamenti pieni di gas, i reparti italiani hanno ingaggiato furibonde mischie corpo a corpo col nemico riuscendo a ricacciare gli austriaci verso le loro posizioni di partenza. La Relazione Ufficiale austriaca conferma l’accanimento della difesa italiana: ”…la violenta reazione italiana nelle zone non colpite costrinse in sostanza a tornare sulle posizioni di partenza, dopo perdite molto gravi”.
Il bilancio delle perdite consta di 200 ufficiali e 6.500 militari di truppa per gli italiani, dei quali rispettivamente 100 e 2.600 morti e i restanti fuori combattimento per ferite o intossicati dal gas. Gli austriaci lamentano un totale di 1.752 uomini fuori combattimento, di cui circa un quarto per effetto del gas stesso.

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