Bollettino 21 agosto

Sull’altipiano a nord ovest di Arsiero le nostre truppe con attacchi di viva forza si impadronierono di una importante ridotta austriaca sul costone ad occidente di Motne Maggio.

Nell’alto Cordevole continuò ieri il duello delle artiglierie. La nostra distrusse ed incendiò una tagliata che sbarrava la strada dalle Dolomiti oltre Arabba. Quella nemica si accanì invece nella rabbiosa opera di rovina della borgata di Pieve di Livinallongo, non rispettando neanche l’ospedale civile che rimase molto danneggiato.

Sensibili progressi furono ieri conseguiti nella conca di Plezzo ove le nostre truppe, con energica offenisva, guadagnarono la fronte di Pluze Cezzoca. L’artiglieria nemica non essendo riuscita ad arrestare lo slancio dei nostri, rivolse il proprio tiro contro quegli abitati, provocando nuovi danni, e qualche incendio.

Nel settore di Montenero, una forte ed estesa trincea nemica sulle falde settentrionali del costone di Vrsic cadde, dopo aspra lotta, in potere dei nostri. Tutti i tentativi dell’avversario per riprenderla furono respinti. Ugual sorte subirono altri contrattacchi contro le nostre posizioni di Santa Lucia, ove furono da noi presi alcuni prigonieri, tra i quali un ufficiale.

Sul Carso prosegue la nostra metodica avanzata. Anche ieri vennero espugnate alcune trincee e catturata una mitragliatrice con munizioni. All’alba del 20 una nostra squadriglia di aeroplani volva sul campo nemico di aviazione di Aisovizza ad oriente di Gorizia e lo bombardava per la durata di circa trenta minuti, con successo. Nonostante il fuoco di tre batterie antiaeree, i nostri velovoli rientrarono nelle line perfettamente incolumi. Sulla via del ritorno, avvistato un “drachen” nemico, lo sottoponeva al fuoco delle proprie mitragliatrici, obbligandolo ad abbassarsi.

Mentre l’artida e veloce nostra incursione era stata diretta contro un obiettivo militare in perfetta osservanza delle leggi ed usi di guerra, nel pomeriggio del giorno stesso, per iniqua rappresaglia una squadriglia di aeroplani nemici volava sulla città di Udine, e lanciava su di essa 14 bombe. Il risultato di tale impresa fu l’uccisione di 5 cittadini, tra i quali una donna e una bambina, e di 3 carabinieri. Furono anche apportati alcuni danni a case di privata proprietà.

Firmato: CADORNA

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