Strafexpedition gli austriaci attaccano Passo Buole

Obice Skoda calibro 305 mm

Obice Skoda calibro 305 mm

Per il comando dell’11° Armata austriaca ormai sembra chiaro che l’azione decisiva in grado di far saltare le nostre difese deve per forza di cose passare dal Passo Buole. Per questa ragione reparti della Landesschützen accompagnati da 81 pazzi d’artiglieria e da 2 micidiali obici da 305 mm posizionati a Mòscheri e Vanza stanno fronteggiando la 37° Divisione italiana appoggiata solamente da pochi pezzi da piccolo e medio calibro di artiglieria. Le nostre trincee sono precarie, sono state preparate in gran fretta durante i continui riposizionamenti degli scorsi giorni. Il bombardamento delle artiglierie nemiche dura alcune ore ed è il preludio agli assalti della fanteria che iniziano immediatamente dopo. Gli obiettivi dei fanti austriaci sono la Cima Salvata e la Cima Mezzana, punti nevralgici per la difesa di Passo Buole. Alcune azioni diversive sono iniziate anche nei pressi del fondo valle e del Coni Zugna. I tentativi del nemico di sfondare le nostre precarie difese sono stati eroicamente respinti. A fine giornata il nemico ha perso 630 uomini. Più drammatico il bilancio delle perdite dalla nostra parte: circa 870 uomini. Durante la giornata alcuni reparti del 209° Reggimento della Brigata Bisagno furono incaricati di raggiungere  e fortificarsi sul Priaforà ma a causa del mal tempo e della nebbia sbagliarono strada arrivando a trovarsi in zona Monte Giove. Questo errore consentì ad alcuni reparti di esploratori austriaci di sconfiggere i pochi difensori del Priaforà e di occuparlo fortuitamente. Gli attaccanti infatti si ritrovarono per caso alle spalle delle difese italiane che prese alla sprovvista fuggirono lasciando la vetta in mano al nemico senza quasi dover combattere. L’allarme fu immediatamente dato ma i 2 assalti ordinati dai nostri comandi per ricacciare indietro il nemico sono falliti.

Sull’Altopiano dei Sette Comuni la 30° Divisione italiana ha riorganizzato la Brigata Pescara tra Pria dell’Acqua, Campiello e Casara Magnaboschi. Altri reparti sono stati inviati a Monte Paù e Monte Busibollo. Ciò che restava della Brigata Alessandria vennero mandati in pianura mentre la Brigata Lombardia fu rimandata in prima linea. I pezzi di artiglieria di grosso calibro sono stati mandati in pianura, il generale Lequio temeva infatti che potessero finire in mano nemica. Sul Cengio rimasero solo due pezzi da 149 mm a difesa. Il nemico avanzando ha occupato l’abitato di Gallio ed alcuni punti della Val di Nos e della Val di Campomulo.

La mancanza delle artiglierie si fece sentire soprattutto quando un reparto ungherese della 34° Divisione imperiale attaccò tra Punta Corbin e Cavrari. a fine giornata infatti poterono occupare alcune nostre postazioni a Tresché Conca. Il tentativo di riprendere il forte di Punta Corbin è fallito.

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