254 mm italiano catturato a Vezzena

Strafexpedition esodo degli abitanti dell’Altopiano dei Sette Comuni

Forte Verena distrutto

Forte Verena distrutto dal fuoco nemico

Il 202° della Brigata Sesia si trova a fronteggiare i reparti austriaci che avanzano ora tra Matassone, Zendri, Laghi ed i monti Seluggio e Tormeno. Nessuna resistenza invece per le avanguardie che hanno occupato Monte Cimone ed il sottostante paese di Arsiero, qui gli italiani in ritirata avevano già sgomberato l’area.

Sull’Altopiano di Asiago intanto la popolaziona ha iniziato a sfollare, i colpi delle artiglierie pesanti austriache non risparmiano la popolazione civile rendendo impossibile restare nelle proprie case. I resti di quella che sino a pochi giorni prima era la 34° Divisione italiana si stanno ritirando lungo la Val d’Assa e nella conca di Asiago, sono gli scampati degli scontri a Vezzena, ormai terminati. Il loro esodo è difficoltoso perchè lungo la strada oltre ai militari ci sono anche i civili in fuga. Non si deve lasciare nulla al nemico, magazzini, comandi e salmerie vengono dati alle fiamme, i pezzi di artiglieria fatti saltare per non farli finire in mano nemica. Una costante contradditorietà delgi ordini impartiti dagli alti comandi italiani rende ancora più disorganizzato il tutto. gran parte degli ordini non sono nemmeno arrivati in tempo utile. Buona parte delle truppe in prima linea se non erano sbandate operavano comunque senza una vera e propria linea di comando funzionante. Ora, il nuovo comandante del neo costituito Comanto Truppe dell’Altopiano, il generale Clemente Lequio, ha disposto che ciò che rimane della 34° sia rischierato al centro della linea della Val d’Assa. La 28° in copertura sul Portule e sul Monte Interrotto mentre la 30° fra canove e Forte Corbin.

Partiti all’alba i primi uomini del 96° Reggimento imperiale giunsero indisturbati nel pomeriggio sul Monte Verena e sul Campolongo, già abbandonati dagli italiani ed i cui forti, già devastati dalle artiglierie austriache negli scorsi giorni, erano ormai inservibili. Le cupole del Forte Verena sono divelte, le casematte sventrate. Proprio in quei minuti vengono sparati gli ultimi colpi della giornata da parte del “Lungo Giorgio” che colpiscono Asiago.

Difficile l’avanzata invece per la 22° Divisione austriaca. In mattinata un Battagliione del 206° Reggimento della Brigata Lambro fermò sul Manderiolo l’avanzata di un suo Battaglione. Solo a sera gli italiani dovettero cedere e ripiegare su Ghertele. Una volta giunti in quel che restava del paese ricevettero l’ordine di risalire per coprire l’arrivo dei rinforzi del 156° Reggimento. Stremati dovettero fermarsi a riposare almeno la notte prima di risalire verso Bocchetta e Cima Portule.

In Valsugana gli austriaci riescono ad occupare la dorsale dello Zaccon, Borgo Valsugana e Torcegno costringendo i nostri a ripiegare sulla linea difensiva di Ospedaletto.

Per gli austriaci ormai era chiaro che il punto favorevole per raggiungere la pianura era la Vallarsa. I comandi imperieali diramarono quindi gli ordini di iniziare le operazioni per la conquista di Passo Buole, in questo modo sperano di poter aggirare le nostre prime linee e soprattutto le nostre artiglierie poste sullo Zugna. Le prime pattuglie dei Landesschützen si stanno muovendo lungo i ripidi costoni della Vallarsa con l’intenzione di iniziare l’aggiramento.

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