Il miracolo di Natale dello scorso anno non si è ripetuto

Quanto accaduto, inaspettato, spontaneo, miracoloso lo scorso anno, purtroppo resterà un ricordo. Le tregue spontanee che hanno fermato per parecchi giorni i combattimenti su tutto il fronte occidentale, quest’anno non si sono ripetute.

Natale è un giorno qualsiasi…

L’inasprimento della guerra avutosi quest’anno ha forse cambiato per sempre i combattenti nelle trincee. Lo spirito idealista che aveva spinto molti ad arruolarsi nella lontana estate del 1914 non c’è più. Se prima si poteva avere una visione ancora eroica della guerra, fatta di generosi slanci, di ardimentose azioni, di movimento e di fede in una rapida conclusione, adesso ci lascia solo una certezza: la guerra sta imprigionando nel pantano delle trincee e dei reticolati, la vita di milioni di ragazzi, la vita dell’Europa stessa. I sentimenti di fratellanza e solidarietà che erano stati espressi, spontaneamente ed umanamente un anno fa, da entrambi i lati del fronte, la parvenza di normalità che sembrava aver invaso le trincee, quella sensazione che “l’altro” non fosse davvero il nemico ormai non è più nemmeno un ricordo lontano.

La crudeltà di quanto visto, fatto o subito in questi mesi hanno cambiato l’uomo, il soldato ormai ha solo uno straziante ricordo della vita da borghese, della normalità, di tutti quei gesti ripetuti quotidianamente che racchiudevano in se il senso di quello che era la sua esistenza. La quotidianità oggi è volta a sopravvivere. La disperazione porta a compiere gesti estremi, come causarsi auto mutilazioni pur di scapare agli orrori del fronte, gesti che se riconosciuti come volontari possono costare il processo e la fucilazione a questi disperati.

Il Natale che noi tutti desidariamo trascorrere a casa, con i propri cari è sostituito dai normali turni di servizio, come un giorno qualsiasi, chi in trincea, chi in batteria, in attesa che il tempo migliori per riprendere le operazioni, in attesa di respingere un assalto nemico che per molti potrebbe essere fatalmente l’ultimo.

“Pasienza verrà un’epoca che conosceremo tutti che non è questa civiltà”

Angelo Gandini, Caporale di Artiglieria