I disordini di Pietrogrado, è guerra civile?

La situazione politica in Russia diventa ogni giorno sempre più difficile. Un attentato nei confronti del Ministro della Guerra Kerenski, in visita a Plotz, è fallito. I colpi sparatigli contro lo hanno mancato. Ma anche a Pietrogrado  la tensione è alta: Il Comitato esecutivo operaio ed il Governo provvisorio hanno deciso di formare un Comitato di salute pubblica composto da 6 rappresentanti (tre per parte) con l’intento di dirigere le operazioni di repressione della sollevazione dei leninisti.

Anche l’esercito si sta muovendo, il generale Polovizeff, capo della circoscrizione militare di Pietrogrado, ha fatto pubblicare dei manifesti con cui esorta i cittadini a non uscire dalle loro abitazioni se non in casi di estrema necessità, per dar modo quindi ai soldati di agire “in piena libertà contro l’anarchia”.

Gli edifici del Governo sono stati posti sotto la difesa dell’esercito, i ponti sulla Neva sono stati smontati ed i vari quartieri di Pietrogrado sono stati isolati, frazionando così, almeno in apparenza, le forze degli insorti. I cavi telefonici dei giornali, delle organizzazioni e delle abitazioni dei leninisti sono stati tagliati per ordine del Governo in modo da isolarli ulteriormente.

Negli scontri delle ultime notti contro i ribelli è intervenuto anche la cavalleria cosacca, subendo numerose perdite. Altri scontri si sono avuti innanzi al Palazzo d’Inverno, nella Milionaria e preso il Comando dello Stato Maggiore ma gli assalitori sono stati respinti.

Il ministro dell’agricoltura, il socialista Cernoff è stato aggredito ed arrestato da alcuni rivoltosi anarchici sulla strada di Cronstadt. L’intervento di alcuni capi bolscevichi è valso a salvarlo.

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